martedì 23 dicembre 2014

Medioevo Italiano: anche il "Marchio Italia" non tira più (solo retaggi del passato)


Il Declino Strutturale Italiano che ormai dura da 30 anni e fischia (vedi i grafici al fondo del post) continua ad esplicare i suoi effetti ed a "piallare" l'economia e la società.
Il Medioevo Italiano diventa sempre più buio ed iniziano ad oscurarsi persino i nostri i nostri "astri" più splendenti...ed è solo una logica conseguenza.
Il “marchio Italia” non piace più. La Penisola al 18esimo posto in classifica
(nel 2006 eravamo PRIMI - vedi l'articolo al fondo del post)
Anche il mitico made in Italy ormai si basa solo sui RETAGGI DEL PASSATO (quando in Italia ancora si poteva FARE...) che stanno man mano sbiadendo, "piallati" dal Lager di FallitaGlia (fiscale, burocratico, culturale, politico etc).
Come nel Medioevo, quando i monaci amanuensi copiavano, compilavano, conservavano i grandi testi classici del passato cercando di salvarli dalla distruzioni delle invasioni barbariche che pensavano solo a fare bottino (vi ricorda qualcosa?...) e dunque non c'erano le condizioni per intentare nulla d'innovativo, nulla di eccezionale.
Allo stesso modo nulla di "fico" può nascere oggi, nel Medioevo Italiano che avanza,
nel Medioevo che .................................
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assurdamente applica l'IMU ad un macchinario industriale manco fosse un appartamento in piazza di Spagna affittato ad un Divo di Hollywood...e la reazione qual'è?
NESSUNA!
Tutti se ne fottono e continuano a parlare di cavolate (anche e sopratutto QUESTO è Medioevo)
Capite meglio perché "quelli là" si possono permettere di allargarsi impunemente oltre ogni misura?....
vedi il mio post: Medioevo Italiano: i macchinari industriali "ora" hanno una rendita catastale e pagano l'IMU come fossero degli immobili

E come spiegavo ....
gli amanti dell'happy ending hollywoodiano
in stile Rocky che viene massacrato, finisce K.O e poi rinasce, si ripiglia e vince il titolo mondiale...
forse dovrebbero capire che non viviamo in un film...
..............Con una configurazione del genere non è possibile alcuna Rinascita Italiana a livello diffuso ma solo la continuazione del Declino Strutturale, della desertificazione del tessuto produttivo, della spremitura dei ns. risparmi etc
Ed anche quando&se toccheremo il fondo...non sarà assolutamente certo che saremo in grado di risollevarci, perché in macro-socio-economia le Rinascite sono configurazioni rare
mentre è molto più frequente andare a fondo e rimanerci, soprattutto per un Paese rimasto indietro come l'Italia e che non ha nessuna intenzione di muoversi, anzi....
vedi miei post
- La maggior parte dell'Italia vive in un'ALTRA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPO fuori dalla REALTA'
- "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi"
In un Mondo Globalizzato ed Iper-competitivo come quello di oggi, se tocchi il fondo...gli altri ti sbranano, ti fregano fette di mercato, know-how, ricchezza, marchi d'eccellenza etc etc
e ciao ciao!.....
Dunque più che una Rinascita Italiana, io vedo un Medioevo Italiano, 
un'Italy Hard Discount e di conseguenza uno speculative strong buy ItaGlia in modo proporzionale a quanto saranno sempre più in saldo i nostri "pezzi di argenteria"...
Questa "configurazione" potrebbe innescare una "Rinascita per pochi"
ovvero grandi occasioni nel medio-lungo ma solo per una minoranza (soprattutto "da fuori") e non per la maggioranza degli italiani che continuerà a subire il Declino.
Infine, dopo una parentesi unica nella storia recente italiana ovvero la parentesi del Boom anni '50-'60 che ha coinvolto la maggioranza della popolazione,
torneremo semplicemente alla nostra "configurazione storica standard": un Paese Ricco ma per pochi, con una forte polarizzazione tra benestanti vs. poveri, dominato dagli stranieri e dai potentati locali....................
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La candidatura alle Olimpiadi del 2024, appena annunciata da Matteo Renzi, cade nel momento in cui arriva una nuova tegola sull’immagine sempre più sbiadita dell’Italia nel mondo.
I gufi non c’entrano neppure stavolta.
A testimoniare il declino della reputazione del “marchio” Italia è infatti il nuovo rapporto Country Brand Index, che ha misurato anche quest’anno l’appeal del brand Paese di 77 nazioni.
Ebbene, la Penisola, che nel 2006 era in vetta alla classifica mondiale, è scesa al 18esimo posto, perdendo altre tre posizioni rispetto al 2013.
La fotografia scattata dai 2.530 opinion maker intervistati restituisce un Paese fermo, che non compie alcun progresso.
A differenza, per esempio, della Germania, che passa dal settimo al terzo posto.
O del Giappone, che scalza dal gradino più alto del podio la Svizzera e appare un contesto unico e irripetibile, capace come nessun altro di coniugare cultura, tradizione e modernità.
I dati raccolti da Future brand sulla percezione dell’immagine del nostro Paese sono, per certi aspetti, disarmanti: per la gran parte degli intervistati l’Italia ha un sistema di valori sempre più opaco, non è attrattiva per gli investimenti e in generale per fare affari, non ha infrastrutture e dotazioni tecnologiche adeguate e non è una buona destinazione per venirci a studiare.
Ciò che sorprende, inoltre, è che solo una minoranza del campione identifichi l’Italia come un luogo ideale dove vivere.
......Anche la percezione positiva rispetto al tradizionale cavallo di battaglia rappresentato dal made in Italy è nettamente inferiore alle aspettative: il desiderio di comprare un prodotto italiano e l’idea che qui si facciano prodotti autentici, unici e di alta qualità non spiccano in modo netto.
Il “mito” intorno al quale abbiamo costruito le nostre fortune negli scorsi decenni, insomma, nella valutazione del resto del mondo si sta appannando...................
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