venerdì 26 ottobre 2018

Le ultime parole famose: "Basta dare soldi alle bbbanke!"

Guardate non ne ho nemmeno più voglia...dunque solo un rapido aggiornamento da VenezuItalia.
Come vi preannunciavo tanto tempo fa nel mio post Ormai ci vuole l'esorcista...
la dissociazione dalla realtà da parte della maggioranza ogni giorno raggiunge livelli sempre peggiori ed inarrestabili = le analisi razionali non servono più.
La deriva Venezuelana avanza spedita: non che prima fosse meglio
ma al peggio non c'è mai fine e la spirale del Declino (prima di tutto cognitivo) si avvita sempre più al ribasso.
E' stato fatto da anni un lavoro abile, prima di tutto spacciando bufale "complottiste" come se piovesse...che hanno fatto breccia nell'analfabetismo funzionale della massa italopiteca e nella sua predisposizione naturale a negare le realtà complesse...figurati se pure scomode!
NON perdere il mio post: Bufale, Bufale Ovunque!
Allo stesso tempo è stata creata un'intensa focalizzazione su una serie di "nemici assoluti"
che solo il nuovo SALVATORE di turno sarebbe in grado di combattere e sconfiggere
= questo ha creato una fidelizzazione ed uno spirito acritico da tifosi mai visto prima nell'elettorato.
NON voglio dire che non ci fossero problemi e che tutto andasse bene, affatto!
Ma l'analisi che oggi prevale è iper-semplificata + spesso fuorviante a suon di bufale,
mentre le soluzioni proposte sono deleterie (maggiori dosi delle cause del Declino) e/o magiche/non realizzabili pragmaticamente nel Mondo reale.

Dunque il TREND DEL DECLINO DEVE FARE IL SUO CORSO FINO IN FONDO = per ora non può essere invertito = la soluzione di salvezza - come dico sempre - per ora è solo individuale.
Infatti il punto di non ritorno è stato superato da tempo
e la soluzione non esiste perchè la maggioranza NON vuole il VERO CAMBIAMENTO necessario
come spiegavo per esempio
qui Ecco la Ricetta per mandare in BOOM l'Italia a +5% di PIL
e qui E ci voleva un pragmatico anglosassone per riassumere in 4 righe perchè in FallitaGlia il Declino è Irreversibile...
Dunque rimane solo
l'esito Venezuelano o quello Ellenico, entrambi versioni un po' diverse (soprattutto nella velocità) del DECLINO IRREVERSIBILE.

Una maggioranza di italiani ha perso ogni residuo di spirito critico (che già è sempre stato ai minimi termini) e tifa in stile ultras per il Governo del Cambiamento che dunque può permettersi qualunque minkiata anche peggio di prima e tutto viene fatto passare.
Vedi per esempio questa chicca surreale...dalla mia pagina facebook (dove usavo un tono sarcastico)
Anno 2017: il Governo Gentiloni approva il decreto salva risparmi creando uno scudo da 20 miliardi a favore delle banche in difficoltà, principalmente per evitare l'eventuale effetto contagio di Monte dei Pacchi.
In coro Giggino, Salvini & soci = BASTA sordi a ebbbanke cattive ...si trovano i sordi per ebbbanke ma non per il popppolo.... si sono trovati 20 mijardi per ebbbanke ma non per a sanità pppubbblica e per e pensioni della gggente
(nota "dimensionale": 20mld una tantum come scudo di cui usati 5 vs. ca. 400mld OGNI ANNO che crescono di continuo anche solo per invecchiamento popolazione)
...ci si indebita per savvare ebbbanke (il debito 1 anno fa esisteva oggi non è più un probbblema)...20 mijardi di favori a ebbanke, basta! etc etc etc
Anno 2018 = Governo del Cambiamento e del Popppolo
= "Salvabanche, il governo pensa di usare 15 miliardi lasciati da Gentiloni dei 20 miliardi del decreto salva risparmi"...😱😆😂😂
Ma loro sono DIVERSI ehhh 😆
Al peggio non c'è mai fine
= non finirà bene, per nessuno
#NOHOPEFORTHISITALY

Vabbè... tutto è bene quel che finisce bene no?
Adesso dunque andrebbe bene aiutare le bbbbankkke ..................
.
e dargli soldi che PRIMA non si dovevano dare ...ma solo dopo averle SPUTTANATE a suon di spread, crollo btp, intaccamento del CET1
grazie ad una linea politica Banzai! da parte del Governo,
ad una manovra economica che tutti e dico tutti di qualunque fonte (anche fonti molto diverse) hanno smontato
+ ad una strategia comunicativa che Hilter/Stalin erano più moderati&diplomatici
+ ad un dilettantismo (o è qualcosa di peggio?) nel gestire le dinamiche dei mercati che lascia basiti...
dalla mia bacheca Facebook
Mercatiiii?
Aspettate che vi facciamo una "telefonata" forte e chiara per darvi anche i livelli giusti su cui calibrarvi per "mazzularci", non sia mai che vi facciamo mancare qualcosa... ;-)
"Banche: Giorgetti (sottosegretario presidenza del consiglio), se spread a 400 necessaria ricapitalizzazione e azione rapida" ....
"Tria (ministro economia) 320 spread non sostenibile a lungo. Potrebbe danneggiare banche più deboli".
Adesso....i Mercati anticipano sempre e queste cose le stanno già valutando, ma dargli pure le conferme ufficiali è da CIALTRONI GALATTICI a livello di comunicazione (e fosse solo quello il problema di sto governo...)
+ vuol dire non capire una mazza di mercati&finanza (tanto i mercati non esistono no?)
Insomma, capite meglio perchè lo chiamo Governo del cambiamento di 'sto caxxo?
Che al peggio non c'è mai fine (persino rispetto ai governi precedenti) e che non finirà bene, per nessuno.

Vabbè.... tant'è...che altro vi posso dire.
Concludo con un bel pezzo d'annata di Phastidio  
che vi farà vedere come con la LIRA non fosse affatto quel mitico EDEN che vi raccontano o che avete interiorizzato nella vostra psiche mitizzandolo.
CHE I PROBLEMI PRIMARI DELL'ITALIA - come spiego da tempo - sono prima di tutto ALTROVE che nella valuta
(discorso ancora più valido per il NORD, il Sud è zombie da tempo ma in questo post non aprirò anche questo fronte,..)
Anche se il Prof. Bagnai = il VATE number ONE dei NO-EURO e del ritorno alla LIRA,
pare che per il momento abbia fatto marcia indietro e chiesto una Tregua ;-)
Thomas Manfredi
Ma l’oscuro professore di Kieti e Peskara prende per il culo? Chi avrebbe causato sto problema macroeconomico se non le politiche del Governo e dei suoi moltiplicatori ridicoli? Basta prese per i fondelli! Insegna anche costui

Lo spread incorpora il rischio percepito dagli investitori che la moneta unica possa andare in pezzi per colpa di questo Paese. Ora questo rischio non esiste perchè non è assolutamente nostra intenzione rinunciare in questo momento né in prospettiva all'euro". Il governo, quindi, non vuole uscire dall'euro, "tanto meno ora che il nostro Paese deve superare una crisi ed è in condizioni critiche sotto il profilo della tenuta macroeconomica. Non vogliamo andare a fare la guerra a nessuno né tanto meno andarci con le scarpe di cartone".
Premessa all'analisi di Phastidio
E' chiaro che l'euro non è perfetto e va migliorato insieme alla UE
ma il ritorno alla Lira - a monte del fatto che sia cosa buona oppure no - rimane per ora un MITO, prima di tutto perchè non esiste un piano pratico per tornarci che non passi per una CATASTROFE.
Allo stesso tempo rispetto alla descrizione dei tempi della LIRA fatta da Phastidio
la situazione nel frattempo è persino peggiorata rispetto al 1976
1. Oggi c'è un'economia Globalizzata Iper-competitiva con tanti nuovi Big Player che ci stanno facendo a fettine
2. Oggi c'è una finanza globale finanziarizzata che è velocissima e con enorme potere di fuoco...ed è pure in leva = ancora maggiore velocità e potere di fuoco = dunque se decidono di attaccarti...altro che nel 1976 a botte di telefono e dei primi fax!
3. politicamente siamo sempre più marginali mentre nel 1976 eravamo l'ago strategico della bilancia nella guerra fredda in Europa = allora tutto ci era permesso o quasi
4. il debito pubblico oggi è alle stelle insieme al rapporto debito/PIL rispetto agli anni 70, dunque tutto è amplificato e più difficile da gestire
5. nel 1976 Italia era all'avanguardia anche nell'industria mentre oggi siamo sempre più indietro con l'innovazione che avanza veloce e con produzioni industriali sempre più sofisticate e tecnologiche, mentre molta della nostra industria è rimasta indietro, a parte meritevoli nicchie.
Per esempio nel 1976 il settore tech quasi non esisteva mentre oggi è importantissimo e noi siamo quasi inesistenti.
6. Il SUD va sempre peggio e s'inabissa sempre di più della sua terzomondizzazione
7. i politici di oggi sono dei caproni ignoranti populisti che fanno apparire i politici degli anni 70 dei fini statisti a confronto...

Insomma Buona lettura:
18 gennaio 2017 - da Phastidio

Lira funesta
Quella che segue è la riproduzione quasi integrale di un articolo apparso sul Corriere della Sera del 27 febbraio 1976, ineffabilmente intitolato “I limiti dei prestiti“.
In esso si dà conto di come a quel tempo l’Italia, in costante crisi di bilancia dei pagamenti, andasse in giro per il mondo ad elemosinare prestiti praticamente da chiunque.
Utile sapere, e lo si intuirà nel testo dell’articolo, che il nostro paese aveva in precedenza (il 31 agosto 1974) ottenuto un prestito dalla Repubblica Federale Tedesca per 1.300 miliardi di lire, a fronte del quale la Bundesbank aveva ottenuto il pegno a garanzia di 515 tonnellate d’oro italiano, fisicamente spostate, a Fort Knox, dal forziere italiano a quello tedesco.
Eravamo davvero una potenza planetaria, credetemi, cari amici.
E con una valuta che faceva tremare il mondo.
Soprattutto quella parte di mondo che era nostra creditrice.

Buona lettura:
Eventuali attacchi speculativi nei confronti della nostra moneta sono sempre ipotizzabili sia in questo contesto di generale disordine monetario sia tenendo conto della obiettiva fragilità dell’economia italiana.
Per fronteggiare situazioni di emergenza, la Banca d’Italia sta negoziando una serie di prestiti che dovrebbero portare il totale delle nostre riserve dai 600 milioni di dollari attuali a 2,6 miliardi di dollari.
Un miliardo di dollari dovrebbe venire dal prestito CEE entro la prima metà di marzo.
Sempre entro quella data verrebbe utilizzato un prelievo dal Fondo Monetario Internazionale (a bassissimo tasso d’interesse) di 530 milioni di dollari mentre alla Bundesbank potremmo chiedere la restituzione di 500 milioni di dollari che avevamo rimborsato anticipatamente sul prestito di 2 miliardi di dollari dell’anno scorso.
Questa è la prima linea di difesa.
In circostanze eccezionali si può anche ricorrere a 500 milioni di dollari di crediti a brevissima scadenza e a tassi d’interesse di mercato che la Riserva Federale USA ci metterebbe a disposizione.
Calcolando pure perciò un totale di riserve di 3 miliardi di dollari si può già prevedere fin d’ora che più di un terzo verrà speso quest’anno solo per il rimborso degli interessi e di parte del capitale dei debiti contratti in precedenza che attualmente ammontano a 14 miliardi di dollari circa.
Gli interessi infatti da pagare ammontano a un miliardo di dollari mentre la quota da rimborsare sarebbe di 2,3 miliardi (i prestiti cioè che vengono in scadenza) ma potrebbe venir ridotta a 300 milioni di dollari se verranno rinnovati, come si prevede, il prestito di 2 miliardi della Bundesbank e quello di 500 milioni di dollari della Gran Bretagna.
Con un totale massimo di 2 miliardi di dollari di riserve da gettare sul mercato che la speculazione nei momenti caldi potrebbe bruciare nel giro di 20 giorni (100 milioni di dollari al giorno era il livello raggiunto nei giorni immediatamente precedenti la chiusura del mercato) è difficile considerare questi prestiti come un sicuro argine in difesa della lira.
Vediamo di decodificare.
L’Italia, malgrado precedenti prestiti internazionali, a febbraio 1976 è praticamente priva di riserve valutarie: ne ha per soli 600 milioni di dollari.
Che accade, quando non si ha valuta?
Una cosina da nulla: che non si possono pagare le importazioni (ma come, non si possono pagare stampando la propria valuta domestica?).
Ecco allora che il governo italiano si presenta, cappello in mano ed in tutta la sua splendida sovranità, a chiedere soldi al mondo: la CEE, il FMI, gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna.
Meraviglioso il passaggio in cui si ipotizza di “chiedere la restituzione” (sic) di parte di un prestito fatto all’Italia dalla Bundesbank, e che era stato parzialmente rimborsato da Roma.
Insomma, fate prestito!
E altrettanto strepitoso il diligente e puntiglioso calcolo con cui l’articolista arriva a prevedere che, con tutti questi prestiti, avremmo potuto resistere ben venti giorni alla speculazione.
Perché c’è sempre una speculazione che attacca il nostro fiero paese, sappiatelo.

Corriere 23 giugno 1973
Corriere 23 giugno 1973
Ma come mai, diranno i miei più vispi lettori, un paese con una moneta propria non riusciva ad affermare i fondamentali ed avere di conseguenza un boom di esportazioni, finendo invece a soffrire di reiterate crisi di bilancia dei pagamenti? Semplice, ragazzi: perché l’Italia non era competitiva sui mercati internazionali, col suo persistente differenziale di inflazione solo parzialmente recuperato tramite frequenti riallineamenti del cambio.
E, con il salasso petrolifero, le sue riserve valutarie si squagliavano come neve al sole.
Che fare? Di solito, in questi casi, l’odiato FMI prescrive una cosa molto semplice: stretta monetaria per attrarre capitali con tassi nominali e reali in aumento rispetto al resto del mondo; e stretta fiscale, per sopprimere domanda interna ed importazioni.
Solo che in Italia quelli erano anni davvero difficili: il terrorismo rosso, il Pci sempre più vicino ad arrivare al governo, le lotte operaie, le conquiste sociali, eccetera.
Meglio non farsi venire strane idee austeramente antipopolari e continuare a stimolare la domanda interna, per la pace sociale. Inclusa la scala mobile sui salari, naturalmente.
Peccato per l’inflazione e per il deflusso di capitali da perdita di competitività e congiuntura surriscaldata ma, ehi, eravamo sovrani!
Al punto che qualcuno doveva farci prestiti per rabboccare senza sosta le riserve valutarie
e continuare la festicciola.

Ma sapete poi come è andata, no?
Il divorzio Tesoro-Bankitalia del 1981, il cambio coartato e non più libero di svolazzare e deprezzarsi, il sacco del Belpaese per opera dello Straniero, il Britannia non così cool.
Ma non temete: ora ci penseranno i sovranisti a riportarvi indietro nel tempo.
Restate sintonizzati.


Corriere 21 settembre 1974
Corriere 21 settembre 1974
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