lunedì 13 luglio 2009

La Fenice risorge dalla macerie


Secondo il mito, la Fenice risorge dalle sue ceneri.
Nella realtà invece la Fenice di General Motors risorge dalle macerie...dalle macerie dei creditori, dei bondholder, dei risparmiatori, dei dipendenti, dei contribuenti etc...
Anche i Miti devono adattarsi al passo dei tempi.

Vediamo un po' la versione ufficiale:
Gm risorge dalle ceneri
Vita nuova per la General Motors. La società è uscita dalla bancarotta e la nascita di una 'newco' con i migliori asset della compagnia segna una nuova partenza. L'impegno è quello di creare una società più snella e capace di stare sul mercato rispetto al colosso crollato, dopo un secolo di storia, sotto il peso di una montagna di debiti.
Una società più snella anche dal punto di vista numerico: dopo le forti riduzioni del personale che hanno colpito gli operai, perderanno il posto 6mila colletti bianchi, e il corpo dirigente sara' ridotto del 35%. Il governo canadese e le autorità dell'Ontario, che hanno finanziato l'operazione come Washington, avranno un 11,7%. Gli obbligazionisti, che hanno rinunciato a larga parte dei loro crediti, potranno salire fino al 10%. Un altro 17,5% andrà ad un trust legato al fondo di assistenza sanitaria dell'Uaw, il sindacato delle quattro ruote Usa, che ha altresi' accettato di ridurre le loro pretese sui crediti. La compagnia ha potuto cosi' ridurre il proprio debito di 48 miliardi di dollari. Il 40% dei concessionari e' stato tagliato. La nuova Gm sarà incentrata sui marchi Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC, mentre il marchio Pontiac sparirà dai saloni.

E vediamo la versione di un mio lettore che ha descritto la rinascita della "Fenice GM" in modo inappuntabile e senza peli sulla lingua...dimostrando che, per fortuna, non siamo ancora tutti RIMBAMBITI come ci vorrebbero i mass-media con la loro soap-opera del G8.....

"...ho sentito che e' nata la nuova GM. Dopo aver inchiappettato migliaia di azionisti e obbligazionisti, la nuova GM fa come l'Araba Fenice che risorge dalle proprie ceneri dopo essere stata bruciata. Come Parmalat e Alitalia. Quindi e' facile: basta cambiare ragione sociale alle aziende in crisi per non pagare piu' i debiti a chi ha prestato soldi alle aziende (passi per gli azionisti, ma gli obbligazionisti ??). Come se nulla fosse, con la connivenza dei governi (NdR e dei sindacati...), migliaia di cittadini restano truffati, mentre i dirigenti delle aziende rinate come d'incanto sotto altro nome, anzi col vecchio nome ma con l'aggiunta del solo "Nuovo" continuano a percepire lauti stipendi. Sarei capace anch'io: mi faccio amico 2-3 politici importanti, ungendoli con mazzette a base di soldi versati dagli obbligazionisti. Mi comporto come se nulla fosse e continuo ad incassare stipendio e provvigioni, poi armo un fallimento, di cui, anche se reale, non mi preoccupo. Quindi, dichiaro bancarotta, non senza aver prima fatto il pianto greco davanti al paese per avere i soldi pubblici che ottengo grazie agli "amici" e poi faccio rinascere la NUOVA societa' dopo avere licenziato 1/3 dei dipendenti che, con le loro tasse, hanno anche loro contribuito all'accanimento terapeutico verso l'azienda (quella VECCHIA), prima del decesso definitivo. Poi risorgo, come Cristo, con le tasche piene di soldi (non li ho mai persi) e faccio marameo a chi i soldi me li aveva prestati. Incredibileeeeeeeeeeeeeeeeeeee.......... ............!!!!!!!!!!!!!!!"...
Paolo Vittori
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