giovedì 31 ottobre 2013

Signore e Signori: siamo in Deflazione, altro che Ripresa. Probabili a breve: taglio dei tassi e nuovo LTRO

Gran bel pezzo di GPG Imperatrice.
Mi ha tolto il post dalla tastiera...;-)
dunque ve lo ri-posto in toto.
Si spiegherebbe meglio anche il crolletto dell'euro sul dollaro...
che era rimasto un movimento Forex un po' cripitico...
Forex: euro/dollaro in forte calo a 1,3650 con inflazione eurozona in picchiata
ma poi, come sempre, il mercato non si era mosso a caso...

Signore e Signori: siamo in Deflazione, altro che Ripresa. Probabili a breve: taglio dei tassi e nuovo LTRO

Oggi sfilza di dati da ISTAT ed EUROSTAT:
- L’inflazione ad ottobre in Italia e nell’Eurozona scende allo 0,7% annuo
- L’inflazione degli ultimi 2 mesi in Italia e’ pari allo -0,6%, nonostante l’incremento IVA dal 21% al 22%
- I prezzi alla produzione a settembre fanno un -1,8%..................



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Cosa ci dice il fatto di avere un tasso bassissimo allo 0,7% annuo sull’inflazione, con una deflazione negli ultimi 2 mesi ed una deflazione nei prezzi dei prodotti industriali?
A) Una tendenza deflattiva deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi, ed e’ un fenomeno tendenzialmente connesso con recessioni o stagnazioni economiche.
C’e’ un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali poi attendono ulteriori cali dei prezzi, creando una spirale negativa.
Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi parte dei beni e servizi, cercano di collocarli a prezzi inferiori.
La riduzione dei prezzi si ripercuote per le imprese sui ricavi, anch’essi generalmente in calo. Ne deriva il tentativo da parte delle imprese di ridurre i costi, attraverso la diminuzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi da altre imprese, del costo del lavoro e tramite un minor ricorso al credito.
B) L’apprezzamento dell’Euro ed il deprezzamento di alcune materie prime e’ concausa della bassissima inflazione
C) Rammentiamoci che l’obiettivo della BCE e’ traguardare un un tasso di inflazione di medio periodo attorno al 2% tramite opportune politiche monetarie (controllo della base monetaria e tassi interesse). In pratica la BCE non sta facendo politiche in linea col suo mandato.
La BCE per mantenere un’inflazione prossima al 2% dovrebbe agire ulteriormente sui tassi e soprattutto sulla base monetaria. Inutile dire che non sta agendo in tal senso, in aperta violazione del suo mandato.
D) La deflazione o la bassissima inflazione creano danni incommensurabili ai paesi ad elevato debito pubblico: infatti una deflazione dei prezzi equivale ad un deflattore del PIL negativo, e quindi la cosa fa esplodere il peso del Debito Pubblico rispetto al PIL, visto che generalmente il grosso del Debito e’ espresso in titoli a tasso fisso e lungo termine, emessi a tassi compatibili con livelli d’inflazione piu’ elevati.
Ricordiamoci dell’esempio storico del Giappone in tal senso.
Le politiche attuali nell’Eurozona sono sostanzialmente autolesioniste. L’austerity fa crollare i consumi, e quindi comprime il PIL ed anche l’inflazione, oltre a sconquassare i conti pubblici. In parallelo i comportamenti della BCE su tassi e liquidita’ spingono ulteriormente il fenomeno, apprezzando l’Euro da un lato, e non stimolando la domanda dall’altro, con un ulteriore fenomeno deflattivo. Il tutto e’ privo di senso economico, ed altamente nocivo, in particolare per le nazioni ad elevato debito pubblico.
 deflazione
E’ evidente che di fronte a dati d’inflazione incredibilmente bassi  non viene da pensare ad un mercato interno esuberante. Inoltre i recenti rafforzamenti dell’euro sul dollaro hanno appesantito le prospettive delle esportazioni. Anche le ritrosie della Germania potrebbero cadere.
Tutto ciò accresce le pressioni sulla Bce e sulla possibilità che possa varare nuove misure straordinarie di supporto all’economia.
In particolare c’è da tempo l’ipotesi una nuova tornata di finanziamenti ultra agevolati a favore delle banche (Ltro), che sarebbe un modo per aumentare le liquidità in circolazione nell’economia.
Peraltro, non è da escludere che l’Eurotower possa decidere tagli ai tassi di interesse, che da maggio sono al minimo storico dello 0,50 per cento.
L’appuntamento con i tassi è per giovedì 7 novembre, quando si terrà il Consiglio direttivo a Francoforte. Ma già prima vi saranno vari interventi di esponenti della Bce, e in particolare uno di Draghi martedì 5 novembre.
Gli analisti di Bnp Paribas hanno rivisto le loro attese sui tassi della bce, e ora prevedono un possibile taglio da 0,25 punti percentuali a dicembre, quando verranno pubblicate le stime aggiornate dei tecnici dell’Eurotower su inflazione e crescita.

By GPG Imperatrice


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