martedì 17 novembre 2009

Sudamericanizzazione: il dubbio si diffonde...


Finalmente iniziano ad "arrivarci" anche i primi economisti maggiormente "fuori dagli schemi" ovvero gli unici che riescano a vedere un po' più in là del loro naso...
Aleggia il termine coniato da me medesimo: SUDAMERICANIZZAZIONE.....

Prima Mark Thoma nel suo Will There Be a ‘New Normal’ For Unemployment?
Ci sarà un "nuovo livello di normalità" per il livello di disoccupazione?
....Frictional unemployment falls during recessions. People are afraid to leave their jobs, even jobs they dislike quite a bit, because the prospects for finding new employment aren’t very good. And searching for a new job while still employed is less likely to be successful than during boom times. But as the economy recovers and confidence in job prospects recovers along with it, the level of frictional unemployment should go back close to where it was. Thus, I don’t expect this component to change very much.
The change in the structural component could, however, be significant. I expect structural unemployment to be higher than it was, particularly in the next few years.

We had too many resources in housing, finance, and automobile production, and it will take time for the economy to make the necessary structural adjustments. When this is combined with continuing globalization, as well as the higher savings rate and correspondingly lower consumption expected from households in the future,
both of which cause structural change within the economy, the expectation is that the new target rate of unemployment will rise above the 4 percent level it was at before the recession.
Exactly how much it will rise and for how long is hard to say.
..

Poi tra le righe anche Paul Krugman, che nel suo Free to Lose rimane stupito da QUANTO gli USA abbiano caricato il peso della Crisi sulla soma della disoccupazione, in confronto per esempio alla Germania.
Paul dice giustamente che gli USA hanno soprattutto una "politica del PIL" (G.D.P. policy) ma non hanno una "politica del posto di lavoro" (Jobs policy).
E parla di Long-term unemployment...
...This story isn’t hypothetical. Country A is the United States, where stocks are up, G.D.P. is rising, but the terrible employment situation just keeps getting worse.
Country B is Germany, which took a hit to its G.D.P. when world trade collapsed, but has been remarkably successful at avoiding mass job losses.
Germany’s jobs miracle ... raises serious questions about whether the U.S. government is doing the right things to fight unemployment.

Here in America,... we don’t really have a jobs policy: we have a G.D.P. policy.
The theory is that by stimulating overall spending we can make G.D.P. grow faster, and this will induce companies to stop firing and resume hiring....
........But these aren’t normal times. Right now, workers who lose their jobs aren’t moving to the jobs of the future; they’re entering the ranks of the unemployed and staying there.
Long-term unemployment is already at its highest levels since the 1930s, and it’s still on the rise.
And long-term unemployment inflicts long-term damage.
Ed infine naturalmente tocca al GUFO per eccellenza....Roubini...che mi legge regolarmente
Nel suo articolo The worst is yet to come: Unemployed Americans should hunker down for more job losses il nostro Gufo preferito che aveva previsto alla lettera questa Crisi pontifica: "la disoccupazione adesso è una condizione permanente, in parte causata dalla possibilità di de-localizzare così tante posizione lavorative".
Per la prima volta Dr. Doom mette in discussione la globalizzazione selvaggia: questo alto livello di disoccupazione potrebbe diventare endemico se non verranno presi seri provvedimenti.
....Roubini is back! After a summer of mixed messages, he's now firmly back to stark warnings, most recently sounding the alarm about a massive bubble due to the dollar carry trade.
And today in the Daily News he has some bad news for the unemployed: the worst is yet to come.
"...Also, remember
: The last recession ended in November 2001, but job losses continued for more than a year and half until June of 2003; ditto for the 1990-91 recession. So we can expect that job losses will continue until the end of 2010 at the earliest. In other words, if you are unemployed and looking for work and just waiting for the economy to turn the corner, you had better hunker down.
All the economic numbers suggest this will take a while. The jobs just are not coming back.

There's really just one hope for our leaders to turn things around: a bold prescription that increases the fiscal stimulus with another round of labor-intensive, shovel-ready infrastructure projects, helps fiscally strapped state and local governments and provides a temporary tax credit to the private sector to hire more workers.
Helping the unemployed just by extending unemployment benefits is necessary not sufficient; it leads to persistent unemployment rather than job creation.
The current recession notwithstanding, Roubini is of the view that unemployment is now a permanent condition, in part due to the outsourceability of so many jobs (
that's interesting, because it seems like an attack on free trade, which is somewhat new for Dr. Doom; that being said the increase in unemployment is part of a long, long trend from before the recession so there's something to this).
What's Roubini's answer? Massive fiscal stimulus, and "bold policy action," the likes of which Krugman advocates.


MA IO PER PRIMO EBBI L'INTUIZIONE
Ai primi di settembre in questo BLOG coniai il termine di SUDAMERICANIZZAZIONE
E poco dopo scrissi:
....Devo ancora parlarvi dello "scenario" di Sudamericanizzazione delle economie avanzate dove ipotizzo che questo livello di disoccupazione diventerà endemico e si riassorbirà solo parzialmente.
La Grande Crisi ha permesso a "Lorsignori" di imprimere "un rapido balzo" ad una tendenza in atto che sarebbe durata un decennio, e sarà difficile tornare indietro del tutto.
..

Ed ancora
....Tanto per cambiare il dato sulla disoccupazione uscito ieri in USA è stato pessimo: il Dow Jones non si è fatto impressionare e si è sparato un rialzo stupefacente guardando più che altro alla efficiente e spietata auto-difesa degli utili da parte delle multinazionali quotate. Tutti pubblicamente si stracciano le vesti per la piaga della "disoccupazione" ma io sono sempre più convinto che sotto sotto non gliene freghi un cappero a nessuno, tanto meno a Wall Street...
Al contrario la disoccupazione nei paesi avanzati sta diventando un "driver" positivo (boom!) per le multinazionali quotate in tempo di Crisi perchè rappresenta un'efficiente politica di taglio dei costi (posti di lavoro) proprio là dove i costi sono maggiormente elevati...da ricollegarsi alla suddetta auto-difesa degli utili.

Mancano i consumatori mi direte voi! Ma li stanno cercando (e trovando) altrove...non vi preoccupate.

Questa Grande Crisi è stato un ottimo CATALIZZATORE per accelerare il PROCESSO DI
SUDAMERICANIZZAZIONE delle economie avanzate che era già in corso e che avrebbe impiegato almeno un decennio a mostrare i suoi effetti più evidenti, nel solco DELLA GLOBALIZZAZIONE selvaggia a vantaggio delle multinazionali "sovranazionali".
Del resto tanto, per fare un esempio, la Borsa delle Brasile mica si fa frenare dalla favelas per spararsi il suo bel +120% in 12 mesi...
L
a mia è solo una PROVOCAZIONE per ora, un'ipotesi di ragionamento che verrà approfondita quanto prima.

Nel frattempo riflettete SULL'EVOLUZIONE DELLA SPECIE...


E solo ieri ho ribadito...
.....Adesso capite cosa succede "altrove"...mentre le Borse "frizzanti", oltre che salire per le ragioni speculative già ribadite più volte (tassi a zero, carry trading etc), guardano più alla difesa degli utili delle aziende quotate e se ne impippano dei dati-macro "popolari" come la disoccupazione record od il crollo della fiducia consumatori?
Nel breve le Multinazionali se ne possono sbattere altamente le palle della Popolazione USA: la forza lavoro è solo un COSTO DA TAGLIARE sia nella componente attiva che nella componente in pensione.

La produttività naturalmente sale, i salari continuano a scendere per la maggiore ricattabilità della forza lavoro in tempi di Crisi e la de-localizzazione continua selvaggia: nel breve è la quadratura del cerchio...

Nel lungo invece potrebbe diventare un bel problema...a meno che non si trovino nuovi mercati da sostituire all'oneroso lavoratore-consumatore americano...mmmmmm
....
Inoltre questo scenario di "alta disocupazione" potrebbe anche diventare "permanente" e potrebbe non riassorbirsi come da "manuale dei cicli economici" (in merito ho coniato il termine "sudamericanizzazione").
.................
Sto rimuginando da un po' di tempo su questa IPOTESI.

Nelle società/economie
avanzate la Borsa dovrebbe rappresentare il benessere delle elites ma anche della maggioranza della popolazione.
Nelle società/economie
sudamericanizzate o terzomondiste la Borsa dovrebbe rappresentare solo la capacità delle aziende quotate di fare utili e di arricchire le elites, in barba al benessere della maggioranza della popolazione.
Estremizzando...la Borsa del Burkina Faso potrebbe fare anche +300% se i 50 titoli che compongono il suo indice fanno utili crescenti ed i loro azionisti gongolano....ma il 99% della popolazione del Burkina continua a morire dalla fame...

Nessuno si sognerà mai di prendere la borsa di questo paese come un indicatore di benessere e di crescita economica...nessuno la considererà "un affidabile barometro" come facciamo qui da noi (è un esempio inventato: non so nemmeno se il Burkina Faso abbia una Borsa).
Durante le "Grandi Crisi" si manifesta un naturale e contingente riavvicinamento tra lo schema Borsa-avanzata e Borsa-sudamericanizzata.
Con la Ripresa i due schemi dovrebbero riprendere le distanze...a meno che anche questa equazione non diventi PERMANENTE....
(in questa Ipotesi non considero gli elementi "Statali e Speculativi" tipici anch'essi delle Grandi Crisi ma solo gli elementi "fondamentali e strutturali").
Pensateci su...


Riduzione/sparizione della CLASSE MEDIA, polarizzazione delle differenze sociali e di censo....la SUDAMERICANIZZAZIONE delle società/economie avanzate è un processo in atto già da tempo nel seno della Globalizzazione selvaggia: la Grande Crisi ha solo accelerato i tempi...
Le elites mondiali e trasversali CI STANNO PROVANDO e non è detto che ci riescano: dipende dalle risposte che saranno in grado di fornire le democrazie di fronte a questo tentativo.
IL PROBLEMA è che i timonieri ormai sono in mano alle lobbbies...per cui ci sarà il solito giochino di strillare ad alta voce in tutti i consessi che la disoccupazione è un problema e che bisogna fare qualcosa....ma poi in realtà non si farà nulla (come è successo sulle promesse riforme delle istituzioni finanziarie).
Dipende anche dalle risposte che saremo in grado di dare NOI.
Beneinteso che sei IL TENTATIVO riuscisse...il Dow Jones potrebbe tranquillamente andare a 20.000 punti...ma per la maggioranza della popolazione NON SAREBBE UNA BELLA COSA.

NELLA PRIMA FASE c'è stata la globalizzazione e la de-localizzazione della manodopera (che con la Crisi sta accelerando soprattutto nei tagli a casa nostra di manodopera ad "alto costo", che PRIMA non si riusciva a fare fuori agevolmente...sia benedetta la Crisi!...).
Mentre NELLA SECONDA FASE si sta tentando anche la globalizzazione e la de-localizzazione del CONSUMATORE al di fuori dei mercati maturi.
Ricordate che si chiamano MULTI-Nazionali, non a caso.
I mercati maturi ed in crisi vengono alleggeriti a favore dei mercati di consumo emergenti, e tanti saluti....
Lo dice lo stesso OBAMA dalla Cina...e Fitoussi gli fa eco....
Crisi: Fitoussi, Ha Ragione Obama, Il Nuovo Consumatore e' Cinese
lunedì, 16 novembre 2009

''Sono d'accordo con il Presidente Obama, che ha detto: se la Cina e' piu' forte anche gli altri paesi lo saranno''.
Cosi' l'economista Michel Fitoussi, a margine dell'assemblea degli industriali di Pordenone. ''Sappiamo infatti che adesso il consumatore non puo' essere quello americano, perche' non puo' piu' fare debiti.
Abbiamo pertanto bisogno di un altro consumatore, appunto quello cinese'', spiega Fitoussi.

Non è che IO sia un GENIO ad anticipare queste tendenze prima degli economisti di fama mondiale (e stra-pagati).
Dico semplicemente cose NORMALI perchè ho la capacità di pormi al di fuori degli schemi (che tra l'altro dovrebbe essere una delle più preziose caratteristiche dell'Intelligenza)
Infatti il topolino nel labirinto fatica a trovare l'uscita ma se potesse vedere il labirinto dall'alto individuerebbe subito l'uscita...
Tutto qui, ma in questo mondo di "ciechi integrati" che pensano di vedere...NON E' POCO.

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