giovedì 27 settembre 2012

Perchè l'ultima QE-iniezione della FED potrebbe essere controproducente

Ultimamente ai Mercati è venuto qualche vago dubbio sulla possibile scarsa efficacia del QE3 o meglio del QE-to-infinity annunciato recentemente dalla FED di Bernanke.
Anche sul QE di Draghi in versione coupè-OMT il Mercato comincia a nutrire qualche vago dubbio: il bazooka della BCE è stato messo sul tavolo ma ancora non ha sparato e per farlo sparare bisogna leggersi prima un manuale di 500 pagine, sotto il fuoco nemico...

COBRAF ci racconta perchè il QE3 della FED potrebbe essere molto meno efficace del QE1 e del QE2, se non addirittura controproducente:
Ottengono l'effetto Opposto 
Il motivo per cui queste ultime manovre di "Alleggerimento Quantitativo" (QE) non funzioneranno e il mercato questa volta se ne accorgerà presto e tornerà indietro è questo: nella situazione attuale se la Banca Centrale assorbe i BTP o Treasury USA o Gilt inglesi ricomprandoli sul mercato l'effetto principale è di RIDURRE LA SPESA PUBBLICA E QUINDI ANCHE UN REDDITO PER I RISPARMIATORI

A questi livelli bassissimi dei tassi di interesse un ulteriore riduzione dei tassi non ha più effetto sul credito e in ogni caso le banche non prestano se vedono le aziende in difficoltà perchè l'economia è debole e che le famiglie sono già oberate da mutui e con difficoltà economiche anche loro.
Se tu avevi i tassi al 6-7% come dieci anni e li riduci al 3% hai un effetto positivo sul credito, ma se come oggi in America invece li hai al 2.6% e li riduci al 2.0%
L'UNICO EFFETTO SULLA DOMANDA E' QUELLO NEGATIVO, DI RIDUZIONE DI REDDITO PER CHI RISPARMIA...................

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In Europa l'effetto positivo ci sarebbe, limitatamente a Spagna, Italia, Grecia, Irlanda e Portogallo perchè hanno tassi sul debito pubblico elevati (la "spread"...), ma SOLO SE LA RIDUZIONE DEI TASSI PORTASSE A UN AUMENTO POI DI SPESA PUBBLICA o RIDUZIONE DI TASSE.
Se invece tutto l'effetto delle politiche di Draghi e Bernanke è solo di ridurre i tassi di interesse, in questo momento l'impatto sull'economia privata è solo di ridurre il suo reddito.
Di conseguenza oggi è un effetto depressivo sulla domanda e l'economia


L'effetto di comprare tonnellate di titoli di stato e anche (in America) bonds cartolarizzati su mutui da parte della Banca centrale è che i titoli di reddito fisso a rendimento più elevato vengano ritirati e finiscono nel bilancio della BCE o FED.
Di conseguenza poi i rendimenti di tutti questi bonds calano e la quantità disponibile sul mercato si riduce.
(Nel caso dei "mortgage bonds" che la FED ha annunciato il 13 settembre che comprerà al ritmo di 40 mld al mese si tratta di bonds che rendono un 3.7% contro un 1.9% dei titoli di stato, quindi l'effetto di ridurre il rendimento del risparmio è significativo. E il costo del mutuo a 30 anni tasso fisso è calato, da un 5% circa ad un 3.5% spingendo di nuovo a indebitarsi per comprare casa, ma essendoci già 10mila miliardi di debito delle famiglie per mutui, una cifra pari al loro reddito disponibile in USA, non possono indebitarsi molto di più...)


Dato che la maggioranza della popolazione che ha risparmi non compra azioni o commodities, ma REDDITO FISSO, in aggregato il reddito da investimenti basato su cedole e interessi che percepisce ora cala. 
Una parte degli investitori dopo aver venduto i suoi BTP o Treasury vedendo che le nuove emissioni rendono molto meno (a causa dei massicci acquisti delle banche centrali) si sposta su bond "ad alto rendimento" (junk bond) più rischiosi, su bonds brasiliani, russi o messicani e sulle azioni che sono ovviamente tutti più rischiosi e poi un poco anche in oro, argento e commodities. 
Ma questi sono i più ricchi o più propensi al rischio, i fondi hedge, le grandi banche, che prendono a prestito all'1% in dollari o euro o yen e poi comprano bonds brasiliani che pagano un 8% o junk bond al 6%. 
La maggioranza, specialmente i pensionati e le fasce di reddito basse, non vanno a rischiare e non usano i tassi bassi per indebitarsi e speculare: si limitano a prendere altri titoli di stato anche se i rendimenti sono sempre più bassi e vedono ridursi il loro reddito da interessi

Negli Stati Uniti questa riduzione di reddito dei risparmiatori che investono in titoli di stato causata dalla politica di "Alleggerimento Quantitativo" è di circa 600 miliardi di dollari in meno l'anno, cioè lo stato risparmia 600 miliardi e i pensionati diciamo ne incassano circa 600 miliardi in meno rispetto ad un paio di anni fa......

.....Idealmente è un ottima cosa che lo stato non paghi interessi elevati o anche che non paghi nessun interesse sul debito perchè così può ridurre le tasse o spendere per infrastrutture invece. 
Ma nella situazione attuale, di economia debole in America e UK e depressa in Italia o Francia, queste politiche di QE hanno l'effetto immediato di ridurre la spesa pubblica (per interessi) e il corrispondente reddito di fasce di cittadini, i quali vedendo che ricevono dei 1 o 2% sui loro risparmi sono spinti A SPENDERE MENO E RISPARMIARE DI PIU'

L'effetto POSITIVO SUI MERCATI è temporaneo e tutto dovuto al fatto che una parte degli investitori, quelli sofisticati e ricchi, usano i tassi di interesse vicini a zero per indebitarsi in dollari, yen o sterline pagando pochissimo e speculare su oro, materie prime, junk bonds e borse......

Il punto essenziale è che SULL'ECONOMIA REALE queste politiche di "Alleggerimento Quantitativo" (denominate "QE" in USA e UK o "OTM" in Europa), dato che schiacciano tassi di interesse che sono già ai minimi storici dai tempi della rivoluzione francese, e dato che non si accompagnano ad aumenti di spesa pubblica o riduzione di tasse, perchè appunto riducono il reddito di una fascia della popolazione....c'è un EFFETTO DEPRESSIVO

.....La prima politica di QE nel 2009 invece aveva un effetto positivo reale perchè salvava le banche decotte spostando asset cartolarizzati dai loro bilanci che stavano affondando a quello della Banca centrale che può assorbire qualunque cifra perchè tanto crea lei moneta e mette all'attivo qualunque cifra voglia come posta che bilancia i crediti marci che inserisce al passivo. 
La seconda politica di QE del 2010 ha ridotto il costo per interessi dello stato in un momento in cui i deficit pubblici si espandevano e arrivavano al 9-10% del PIL in alcuni paesi (Giappone, USA, Inghilterra...) e ha fatto salire le borse e i bonds corporate che erano ancora a livelli relativamente bassi.

Ma questa terza politica di QE fa solo salire solo le borse e i bonds corporate che sono già ai massimi degli ultimi cinque anni o dieci anni e fa salire il petrolio e le materie prime artificialmente (solo perchè viene offerta liquidità al costo di meno dell'1% per speculare).....
Allo stesso tempo anche in Inghilterra, Giappone, USA, Francia che sono i paesi che hanno tenuto deficit pubblici elevati per sostenere l'economia i governi stanno riducendo lentamente i deficit pubblici.

Quindi l'unico effetto ora sull'economia reale delle ultime manovre della Banche centrali è una riduzione reddito per i risparmiatori, accompagnata da un aumento del costo delle materie prime e un aumento dell'indebitamento (in parte per comprare asset come le case, in piccola parte per consumi e in parte per speculare).
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