mercoledì 19 maggio 2010

Boom: l'Italia sospende il mark-to-market sui titoli di stato dell'eurozona


Per la serie: provvedimenti d'emergenza da fine del mondo(euro), presi in ordine sciolto ed unilateralmente....
dopo la Germania con le sue forti limitazioni delle vendite allo scoperto (fino a marzo 2011!)
La Germania vieta lo short selling fino al marzo 2011
mercoledì, 19 maggio 2010 - 8:35
Altolà allo short seling da parte della Consob tedesca.
Ieri sera la BaFin ha annunciato che a partire da oggi il "naked short selling" su titoli azionari, obbligazioni della zona euro e Cds sarà vietato perchè l'eccessiva speculazione potrebbe urtare la stabilità del sistema finanziario. Il divieto avrà vigore fino al 31 marzo 2011.
(vedi ieri il succoso rumors anticipato su questo BLOG
Rumors: messa al bando dello Short Selling da parte del Governo Tedesco?)

Adesso tocca all'Italia che ci va giù pesante: PER LE BANCHE ITALIANE E' STATA SOSPESA (parzialmente) LA CONTABILITA' MARK-TO-MARKET SUI TITOLI DI STATO DELL'EUROZONA

Traduzione: se un Istituzione Finanziaria italiana ha in pancia titoli di stato greci o portoghesi o spagnoli che di questi tempi si sono svalutati (e parecchio) non ha più l'obbligo di contabilizzarli al prezzo di mercato ma può assegnarli il valore che gli fa più comodo...
In questa maniera, dando valori artificiosi ed artificiali ai propri assets, i ratio di capitalizzazione delle istituzioni finanziarie nostrane saranno SALVI....
La trasparenza e la fiducia dei mercati....invece molto meno.
Insomma alla trasparenza del mark-to-market si la nebbiolina fosforescente del mark-to-fantasy: USA docet...

In merito all'Assassinio di Stato della Trasparenza....da non perdere nel mio BLOG
- Come ti trasformo una catapecchia in una villa a Portofino
- La Trasparenza è morta...Viva la Trasparenza!
- Il Rosso ed il Verde

- Paradossi Contabili (da non crederci...)

Leggete e CAPIRETE TUTTO (o quasi...)

Ma non si narrava che il nostro sistema bancario fosse il meno disastrato dagli effetti della Grande Crisi?
Mentre di botto diventano necessari metodi d'emergenza come il sopracitato....nemmeno sui marcissimi assets tossici (come hanno fatto negli USA) ma addirittura sui "tranquillissimi" Titoli di Stato dell'eurozona!

Ma le banche-assicurazioni italiane non avevano proclamato ai quattro venti che la loro esposizione nei confronti dei PIIGS era irrilevante?
Ed allora perchè mettere in campo un provvedimento così rilevante, in difesa addirittura dei ratio di capitalizzazione??

Infine vi chiedo: cambiare in questo modo le regole del gioco durante la partita (andando contro al Mercato) vi sembra un segnale TRANQUILLIZZANTE?
Non vi sembra che il Mercato(ed i famigerati speculatori) potrebbero ancor più diventare sospettosi ed incattivirsi nei confronti del già ben poco trasparente sistema bancario/finanziario italiano?
Infatti come dice il capoccia di Bank of America (vedi sotto)
...By suspending the rules, inadvertently market uncertainty increases as confidence over the value of the holdings, exposures and hence capitalization erodes...
...Sospendendo le regole, s'ncrementa l'incertezza del mercato a causa dell'erosione di confidenza sul valore (messo a bilancio) degli assets e dunque della capitalizzazione...
Verrebbe subito da dire: da che pulpito vien la predica!
Ma almeno negli USA misero in campo il mark-to-fantasy per occultare gli assets tossici e non i titoli di stato....

IO RIMANGO CONVINTO CHE ANDARE CONTRO IL MERCATO
con mega-bluff-salvataggi, censure, limitazioni delle regole a partita in corso ed in modo unilaterale
SIA UNA STRATEGIA PERICOLOSA, CONTROPRODUCENTE E PERDENTE
Vuol dire che sei stato messo nell'angolo, che non hai più alternative "normali", che hai veramente paura di chissàcosa, che aumenti l'incertezza ed i dubbi del Mercato...
LE RISPOSTE DEVONO ESSERE COORDINATE E STRUTTURALI
e non in ordine sparso ed estemporanee...
Altrimenti IL MERCATO (che applica la legge della Jungla)...TE LA FARA' PAGARE...E CON GLI INTERESSI.
E COMUNQUE: fatta la legge, gabbato lo santo....

Via Financial Times
Italy suspends mark-to-market accounting on eurozone bonds
Tuesday’s other desperate European regulatory act took place in Italy:

MILAN (Dow Jones)–The Bank of Italy Tuesday said Italian lenders holding European government bonds in their available-for-sale portfolio don’t have to take into account possible capital gains or losses on them, in a move to safeguard capital ratios
The decision came after volatility on European government bonds skyrocketed in recent weeks following several rating agencies downgrades, temporarily affecting the capital ratios of Italian, as well as other European, banks......

.....That’s right — in another echo of US regulatory actions during the financial crisis, the Italian central bank has decided to partially suspend some mark-to-market, or fair value, accounting.

Unsurprisingly, this has led to some criticism.
For example, from Bank of America’s Jeffrey Rosenberg (via Zero Hedge):
Count Bank of Italy’s decision to allow banks holding European government bonds in AFS portfolios to suspend mark to market accounting rules as the latest iteration of unintended consequences. By suspending the rules, inadvertently market uncertainty increases as confidence over the value of the holdings, exposures and hence capitalization erodes.

Viva Italiana trasparenza...

E QUI la spiegazione "tecnico-eufemistica" del provvedimento....
....Sotto pressione le banche. Ieri Bankitalia ha concesso l'opzione di applicare fin dal secondo trimestre 2010 un trattamento simmetrico per le perdite e i guadagni potenziali sul portafoglio delle banche italiane di titoli di Stato europei catalogati come disponibili alla vendita.
Ad oggi, a capitale viene contabilizzata integralmente la perdita potenziale, a fronte del 50% della rivalutazione potenziale. Il meccanismo introdotto, già applicato nel resto della Zona euro, serve per ridurre la volatilità del capitale ed evitare impatti negativi rivenienti dall'attuale contesto incerto.
In particolare, Bankitalia ha deciso che le minusvalenze sui titoli di stato dei paesi Ue classificati come AFS non saranno più dedotte dal Tier1, a meno che tali perdite siano considerate permanenti. Viene così eliminata un'asimmetria, in quanto le plusvalenze non aumentavano il Tier1, mentre le minusvalenze andavano in deduzione.
"Abbiamo stimato che ad oggi le minusvalenze del secondo trimestre 2010 sarebbero circa 800 milioni di euro o 6 bps di Core Tier1", calcolano gli analisti di Equita sim.
Per Intermonte, il possibile impatto ad oggi non dovrebbe essere drammatico, ma in prospettiva elimina il rischio di impatti negativi per ulteriori turbolenze sul mercato finanziario.
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