martedì 23 agosto 2011

La settimana che porta al "Buco di Jackson"


Un breve post solo per ricordarvi che questo Venerdì è previsto l'intervento di Bernanke al mitico "Buco di Jackson" (Jackson Hole).
Dal sole24ore
Sono due le parole al centro delle cronache finanziarie di questi giorni, alle quali guardano operatori e analisti americani: Jackson Hole.
Cioè la località del Wyoming dove si tiene l'incontro annuale di banchieri centrali ed economisti organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City, e dove si discuterà del rilancio della crescita economica globale.
L'attesa dei mercati tuttavia è soprattutto per il discorso del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, in programma venerdì mattina.
Tutti attendono l'annuncio di un QE3 (un terzo quantitative easing) cioè un'ulteriore immissione di liquidità sul mercato attraverso l'acquisto di titoli del Governo americano.
La Fed ha già messo in atto due sostanziose tranche di quantitative easing, una da 1.700 miliardi di dollari tra il dicembre 2008 e il marzo 2010, e l'altra da 600 miliardi, terminata lo scorso giugno.
L'obiettivo è sostenere una crescita in questo momento congiunturale sempre più debole....
(NdR Ah! Ah! Ah!....)
L'effetto sulle Borse del QE2 annunciato l'anno scorso a Jackson Hole è stato il seguente:















E tralascio gli effetti devianti che il QE2 ha avuto sulle commodities e su tutti gli assets del globo.
In ogni caso...adesso i tempi sono parecchio cambiati rispetto ad un anno fa...ed il timing conta per tutto, anche per il QE.
I bene informati dicono che il QE3 non verrà lanciato a Jackson Hole ma molto probabilmente più avanti.
Bernanke ready for action, but when is in doubt
Sarà però importante per i Mercati sondare e valutare ogni virgola del discorso di Bernanke, per avere indicazioni sulle prossime scelte della FED e soprattutto sul timing.
Naturalmente vi racconto tutto questo solo al livello delle Borse,
perchè il QE3 non ha alcuna influenza sulla disoccupazione, sull'Economia Reale, sugli investimenti produttivi etc etc
Il QE3 sarebbe solo l'ennnesimo tentativo delle Lobbies Globalizzate di rimandare la Resa dei Conti: punto e basta.
Ed i coca-cow-boys si stanno già sfregando il ditino rialzista rimasto troppo a lungo lontano dal tasto buy...:-)

Tra parentesi la FED, oltre alla droga liquida del QE3, ha utilizzato anche altri metodi per salvare il culo alla Lobby Finanziaria trasversale
(le lotte tra gli Stati sono al 90% fantasie complottiste ormai di sapore un po' retrò...)
Vedi IcebergFinanza:
...L'anno successivo (2003) Friedman dirà, in un'intervista al Financial Times che potrete trovare interamente QUI, che in fondo... "The use of quantity of money as a target has not been a success," concedes the grand old man of conservative economics. "I'm not sure I would as of today push it as hard as I once did."
Si ha detto proprio così, l'uso della quantità di moneta come obiettivo non è stato un successo e di non essere sicuro che oggi rifarebbe la stessa cosa.
Non è incredibile, eppure Bernanke continua ad insistere e perseverare nel suo fallimento.
Ma andiamo oltre e ascoltiamo cosa disse anche Anna (Schwartz) in due distinte interviste una al Telegraph e una al WSJournal, arzilla nonnina con i suoi teneri 92 anni, venerata all'interno della Federal Reserve e tuttora consulente della National Bureau of Economic Research di New York, una donna senza peli sulla lingua, che accusa la Banca Centrale Americana di essere essa stessa la principale responsabile della bolla del credito.
" Non vi sarebbe stato alcun fenomeno subprime se la Fed avesse vigilato, è il momento di dire le cose come stanno, ammettere i propri errori e voltare pagina(...) ma soprattutto...
"Liquidity doesn't do anything in this situation. It cannot deal with the underlying fear that lots of firms are going bankrupt..."
Beata saggezza cara nonnina, si la liquidità non serve a nulla in questa situazione, a nulla!
Per comprendere quello che sta accadendo come sottolineo da tempo, bisogna prima fare lo sforzo di comprendere la natura dell'attuale "disturbo" del mercato.
Tutto ciò che accade, non è dovuto alla mancanza di liquidità, ma alla mancanza di fiducia del mercato sulla capacità dei debitori di onorare i propri debiti, i bilanci delle imprese finanziarie non sono credibili.
Come dice Anna, tenendo in piedi aziende fallite, non si fa altro che prolungare la crisi, l'agonia dell'economia. E' inutile continuare a ricapitalizzare imprese fallite, le imprese che prendono decisioni sbagliate devono fallire. Tutto funziona in maniera migliore quando il mercato riconosce il fallimento e premia la migliore strategia.
E infatti ...
(AGI) Roma - Nel corso della crisi, per salvare il sistema bancario statunitense la Fed ha impiegato 1.200 miliardi di dollari.
Lo riferisce Bloomberg sulla base dei dati del 'Freedom of Information Act'. Morgan Stanley avrebbe preso 107,3 miliardi, Citigroup 99,5, Bank of Amarica 91,4 miliardi.
Ma a beneficiare dei prestiti non sono state solo le banche Usa ma anche quelle europee.
Tra queste, Rbs avrebbe ricevuto 84,5 miliardi e Ubs77,2


Non sto a ripetermi sul Colossale Moral Hazard ingenerato da questi Tamponi alla Lobby Finanziaria: ne ho già parlato mille volte nel mio Blog....
Fed's $1.2 Trillion In Loans 'A Classic Case Of Moral Hazard'
Wall Street Aristocracy Got $1.2 TRILLION In Secret Loans

Vabbè, la faccio breve (sono ancora a mezza forza): staremo a vedere cosa saranno in grado di fare Bernanke&Soci per rimandare ulteriormente la RESA DEI CONTI.
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