lunedì 25 febbraio 2013

Elezioni 2013: l'unica cosa che ADESSO conta è INVERTIRE "LO SCHEMA PERDENTE"

Elezioni 2013:
l'unica cosa che conta è INVERTIRE LO SCHEMA PERDENTE
che sta schiacciando l'Italia
e non solo l'Italia....

Bersani e Monti con il loro "servilismo" nei confronti della Germania e con la loro "sottomissione" all'Eurozona-così-com'è (Monti coscientemente e Bersani senza capire una cippa) secondo voi sono in GRADO d'invertire lo schema perdente che vi riporto alla fine del post?
E Berlusconi? A parole (come sempre) magari sì...ma nei fatti?
Rischiamo di finire come vi dicevo: Se le Elezioni andassero come dicono i bookmakers... BENVENUTI ALL'INFERNO! (ma intanto, se fai trading, Buy Italia...)
magari non subito...
e molti di voi oggi hanno paura del salto nel buio...
ma prima o poi, lentamente (nemmeno troppo lentamente)
e per inedia...

CONTA SOLO QUESTO
INVERTIRE LO SCHEMA PERDENTE (od almento tentare...)
dell'euro così com'è
della globalizzazione selvaggia tutta a vantaggio dell'1% ed a discapito del 99%
Poi segue tutto il resto...
rinnovamento politica, lotta alla casta ed alla corruzione, diminuzione della pressione fiscale allucinante, pannelli solari anche sulla bicicletta, fioriere per le strade e gnocca per tutti...
MA PRIMA DI TUTTO VA BLOCCATO ED INVERTITO LO SCHEMA MACRO-ECONOMICO IN ATTO
L'UNICO VOTO UTILE E' QUELLO CHE CI DA ANCHE SOLO UNA POSSIBILITA' IN PIU' DI FARLO..........................

IL NOSTRO VOTO DEVE ANDARE A CHI PUO' DARCI MAGGIORI POSSIBILITA' D'INVERTIRE LO SCHEMA PERDENTE
anche se non condividiamo al 100%
anche se abbiamo paura
anche non capiamo una cippa di macro-economia (quello è il problema altrimenti la scelta di voto sarebbe chiara allo stesso modo per tutti...)

Eccovi un po' di elementi DA LEGGERE IN SEQUENZA.
Se avrete pazienza di leggere tutto...il vostro VOTO sarà più consapevole e meno CASUALE...
TUTTO IL RESTO E' SOLO FUFFA, RUGGINE, RAGNATELE, VECCHI SCHEMI SORPASSATI, RUMORE DI FONDO... 

Sommate 1+1

In quattro anni le aziende italiane hanno perso 500 miliardi di fatturato
La crisi si abbatte sulle imprese italiane, bruciando quasi 500 miliardi di fatturato in quattro anni: tra il 2009 e il 2012 si e’ registrata una perdita media annua dell’11,1% rispetto al dato del 2008 (ultimo anno di crescita). 
Le elaborazioni Adnkronos, sulla base dei dati Istat relative alle attivita’ manifatturiere ed estrazioni di minerali, mostrano un quadro aggiornato degli effetti cumulati delle perdite di fatturato, che comprende le ultime rilevazioni uscite nei giorni scorsi. 
Secondo le ultime pubblicazioni dell’Istituto di statistiche lo scorso anno il fatturato ha registrato un calo del 4,3% rispetto all’anno precedente; ma rispetto al 2008 il calo e’ ben piu’ marcato, e arriva al 9,7%. 
La riduzione piu’ pesante riguarda il dato nazionale, che segna un -12,6% medio annuo, mentre il fatturato estero e’ calato del 7,7%, registrando anche un segno positivo lo scorso anno non solo rispetto al 2011 (+2,6%) ma anche rispetto al 2008 (+1,5%).
Nel 2008, ultimo anno in cui il fatturato ha registrato un incremento, la cifra raggiunta e’ stata superiore ai mille miliardi di euro (1.086,2 mld); immaginando un giro d’affari fermo negli anni successivi, quindi senza gli effetti negativi della crisi, dal 2009 al 2012 il giro d’affari totale avrebbe superato i quattromila miliardi (4.344,8 mld). 
Ma l’andamento negativo dell’economia ha bloccato il fatturato ben al di sotto dei quattromila miliardi (3.859,3 mld), facendo perdere quasi cinquecento miliardi (485,5 mld). 
....perdite piu’ consistenti, in termini percentuali, hanno interessato gli ordini arrivati alle imprese.
Dal 2007, ultimo anno di crescita, hanno registrato una riduzione media del 14,6% l’anno. Nel 2012 la riduzione, rispetto al 2011, e’ stata del 9,8%, ma confrontando gli ultimi risultati con gli ordini portati a casa cinque anni prima emerge che la perdita arriva al 19,4%.
La riduzione piu’ marcata si e’ registrata nel 2009, quando la perdita e’ stata pari al 25,9%. In particolare gli ordini arrivati dall’estero per le imprese italiane si e’ ridotto in media del 12,6% l’anno, mentre la perdita nazionale ammonta al 16,8% l’anno.
Il crollo massimo delle richieste arrivate dall’estero e’ stato raggiunto nel 2009 (-29,2%) mentre per gli ordini nazionale l’anno che si e’ appena chiuso e’ stato il piu’ disastroso (-26,1%).

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I "mirabolanti effetti" dell'EURO sull'Italia e sulla Germania...



NON PERDETE il mio IMPERDIBILE canale twitter

Aggiornamento delle 19.19
Aggiungo un Grafico assai illuminante, per gentile concessione di Voci dall'Estero
Achtung! Non a caso ho messo un grafico riferito esplicitamente alla sola Eurozona...



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Prima di tutto contemplate i GRAFICI sopra riportati
tenendo ben presente la scala temporale...
e correlandola alla fatidica introduzione dell'euro...
....A furia di menzionare lo spread che è non sostenibile, il debito pubblico italiano che è troppo alto, che il deficit corrente del nostro stato supera ancora abbondantemente il 3% ci si dimentica di guardare e analizzare quello che, secondo me, è la causa di tutte le nostre disgrazie.
Il deficit delle partite correnti della nostra Italia
Stranamente, quello che un tempo era il fattore che determinava il valore delle parità monetarie fra le valute, oggi non viene neppure citato e analizzarlo, come se fosse una variabile indipendente che sta per conto suo e di cui ci si può fregare altamente, oggi e per sempre. Purtroppo non è così.
Il grafico e i numeri che seguono dovrebbe far rabbrividire i governanti di molti paesi, Italia in primis, molto più dello spread.
......Ricordo che il Current Account Balance, ovvero il Conto delle partite correnti registra le transazioni internazionali in merci e servizi, redditi e trasferimenti unilaterali correnti (rimesse emigranti, donazioni, spese turistiche, ecc).
I cittadini dello stato che è in attivo consumano meno di quello che producono, viceversa quelli che sono in passivo.
Insomma il Current Account Balance divide le nazioni in formiche e cicale, più o meno assatanate.
Siccome però interessa qui parlare dell’Italia, che come si può ben vedere è molto ben posizionata nell’olimpo delle cicale, è il caso di chiedersi il perché siamo a questo punto............
SIA BEN CHIARO...
Non voglio fare della propaganda spiccia e semplicistica anti-Euro......

Non voglio fare l'italiota con il complesso del pene piccolo nei confronti della Germania...che addossa ai crucchi tutte le colpe con continue lamentationes vittimistiche.
Come sempre...le SITUAZIONI COMPLESSE necessitano di approcci d'analisi complessi e multi-causali...mentre il Web, per sua speedy-natura, tende sempre a SEMPLIFICARE.

Però
quando coniai il termine EURO-CANNIBALISMO da parte della Germania
mi sono basato su DATI REALI ed evidenti.
La Germania è stata più BRAVA
ed è stata anche più CINICA:
è stata quella che meglio si è adattata all'euro-così-com'è
ed è stata quella che più ne ha tratto vantaggio....
anche perchè l'Euro assomiglia tanto (troppo...) al Marco...
con qualcosa in PIU'...soprattutto per la Germania naturalmente...
perchè ha permesso a tanti "poveri PIIGS" di potersi "permettere" i prodotti tedeschi che prima erano un po' fuori portata...

Allo stesso tempo l'Italia è vissuta sugli allori dell'euro-ai-tempi-delle-vacche-grasse...
(valuta stabile, riduzione dell'inflazione, riduzione interessi sul debito - ora non più -)
senza fare nulla di quanto andava fatto...
e molto probabilmente senza avere mai capito appieno cosa COMPORTASSE REALMENTE entrare nell'Euro....
infatti STRUTTURALMENTE noi siamo ben poco "adatti ed adattabili" all'euro-così-com'è....

A queste DICOTOMIE Nazionali
vanno sommate anche le storture GENETICHE E STRUTTURALI
DELL'EURO e dell'EUROZONA
le quali hanno incancrenito ulteriormente le tendenze originarie da EURO-ARMATA BRANCALEONE che, tipicamente, alla prima SERIA CROCIATA tende a sfaldarsi....

Abbiamo creato una "fredda&numerica" Unione Monetaria
tra Stati RADICALMENTE DIVERSI da un punto di vista economico, sociale e culturale...
per non parlare della DIFFERENZA LINGUISTICA, che viene sempre SOTTOVALUTATA ma che è fondamentale nell'ostacolare i naturali flussi migratori compensativi tra vasi euro-comunicanti....
MA ALLO STESSO TEMPO
non abbiamo creato un'Unione Politica Efficiente e Rapida come i nostri tempi comportano
non abbiamo creato degli strumenti di compensazione degli squilibri euro-commerciali
e non abbiamo nemmeno concepito un'Unione Fiscale....
e la BCE in tutto questo è qualcosa di spurio...nè carne nè pesce....

Potete ben capire come in questo contesto complesso non si possa dare tutta la Colpa ai Crucchi malefici...
Diciamo che un'Unione incompleta ed imperfetta
ha portato a far prevalere la LEGGE DI NATURA
ovvero la Legge del più Forte...con tutte e conseguenze del caso.
Ma a pensarci bene NON ERA FACILE
e NON E' NEMMENO DETTO CHE FOSSE POSSIBILE
perchè il nostro Mondo Globalizzato&Finanziarizzato
è spietato, veloce e predatorio
e lascia ben pochi alibi e vie di scampo
a chi si è mostrato più Debole e più inefficiente.

A NOI la prossima mossa....senza troppi vittimismi....

A conclusione ecco una disarmante dichiarazione da parte dell'euro-Capro Espiatorio preferito dall'immaginario collettivo (e l'articolo che cito s'inserisce perfettamente in quel solco da euro-bar-sport...)
Io invece penso che Prodi semplicemente non abbia mai capito una CIPPA delle più profonde implicazioni di passare all'Euro....collocandosi alla perfezione nella media del politico medio italiano che non capisce mediamente una CIPPA....
PRODI: "La Germania grazie all'Euro è la nazione di gran lunga più potente d'Europa"
PRODI: "La Germania grazie all'Euro è la nazione di gran lunga più potente d'Europa"
Ascoltate attentamente le dichiarazioni di Prodi, principale promotore e artefice dell'adesione italiana all'eurozona, che LUI e la sinistra ci proposero come "l'affare del secolo", tale da esser disposti a pagare una tassa per riuscire ad aderire...
E comunque l'essenza dei nostri PROBLEMI Italiani non è certo tutta qui...
ma una buona fetta....;-)
.................

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Da NON PERDERE il mio "antico" post del 2010....

Ci stanno sostituendo (od almeno ci stanno provando...)

Le Borse ormai da 12 mesi di fila continuano a ri-salire dall'abisso: molti indici sono ormai ad un passo dai livelli pre-Lehman...e molti titoli sono ad uno sputo dai massimi storici: come se nulla fosse successo...come se tutto (o quasi) fosse stato rimesso in sesto.

Ignorando per un attimo la parte "fondata" del recupero delle borse (infatti gli indici scontavano una Grande Depressione che - per ora - è stata tamponata, anche se con metodi altamente tossici, pericolosi e discutibili).
Mettendo per un attimo da parte i fattori dopanti come tassi a zero, stimoli a go-go, quantitative easing, sbracamento dei debiti pubblici, diavolerie del trading in leva a suon di "macchinette" etc etc etc
Ebbene mettendo per un attimo da parte tutte le componenti tecnico-speculative...
PRIMA DI TUTTO le borse rispecchiano in prospettiva GLI UTILI delle società quotate
PIUTTOSTO CHE IL BENESSERE DIFFUSO della popolazione o la solidità/l'equilibrio del sistema economico-finanziario.

Contano gli UTILI delle Multinazionali (anche le banche)...
Signore e Signori, gli UTILI PRIMA DI TUTTO, gli utili a favore degli AZIONISTI (sia quelli storici che quelli "emergenti"...).

Ma tranquilli! La filosofia del "Trickle-down economics" sta facendo il suo corso: lasciate pure stra-guadagnare i Big con le loro trimestrali "meglio-delle-attese"...che prima o poi qualche briciola della torta arriverà anche alle formichine...che nel frattempo, nel loro piccolo, s'incazzano (e perdono il lavoro).
Peccato che il "Trickle-down economics" non abbia funzionato nel passato e TANTOMENO avrà la possibilità di funzionare ADESSO, proprio a causa delle tendenze in atto:
globalizzazione selvaggiaturnover lavoratori/consumatori
sudamericanizzazionecome andrò a ribadire nel seguito dell'articolo.
L'uomo per sua natura se ha una torta, desidera una torta ancora più grande senza voler concedere nemmeno una briciola.
Nota: la teoria del Trickle-down economics sostiene che se la politica aiuta i ricchi, i potenti, il mondo degli affari allora anche l'intera popolazione ne avrà un beneficio indiretto.
Se fai lievitare la torta, anche la massa potrà beneficiare delle briciole... (letteralmente "lo sgocciolamento verso il basso dell'economia").
Una volta almeno esisteva la cosiddetta "lotta di classe" con la quale (nel bene o nel male) si cercava di conquistare sul campo una più equa suddivisione della torta, si cercavano di ottenere le cosiddette "conquiste sociali" e qualche briciola in più...
Con la caduta dell'Utopia Comunista, con il venir meno dello "spauracchio contrappositivo" e con la manna della globalizzazione, ormai per le Elites il gioco si è fatto facile...fin troppo facile.
La lotta di classe si è giocoforza "sublimata" nel gratta e vinci, nel Win-for-life, nella ricerca della giocata vincente di Trading....sostituendo la difesa del posto di lavoro, la lotta per l'aumento della retribuzione e la lotta per la riduzione del differenziale 1:1000 tra stipendio di base e compenso del top-manager.
Come cambiano i tempi....e cambiano in fretta.


Se riuscirà il tentativo in corso, se riuscirà il TURNOVER (parziale) dei lavoratori/consumatori delle economie "avanzate" a favore dei lavoratori/consumatori "emergenti", allora il Dow Jones potrà tranquillamente andare a 20mila punti, anche se milioni di americani rimarranno ai margini della società...(lo stesso schema naturalmente vale anche per Noi).
Non voglio dire che la disoccupazione aumenterà all'infinito, anzi molto probabilmente verrà parzialmente riassorbita nei prossimi tempi.
Voglio dire che diventerà NORMALE, accettabile e patalogico un livello di disoccupazione molto più alto di PRIMA.
Voglio dire che (in particolare QUI da Noi) la Ripresa sarà a "macchia di leopardo", con un forte incremento della polarizzazione tra ricchi e poveri, con settori che si avvantaggeranno ed altri che andranno a fondo, con persone (poche) che cadranno dalla parte giusta e persone (molte) che cadranno dalla parte sbagliata...

Come scrivevo in Sudamericanizzazione: il dubbio si diffonde...
......Adesso capite cosa succede "altrove"...mentre le Borse "frizzanti", oltre che salire per le ragioni speculative già ribadite più volte (tassi a zero, carry trading etc), guardano più alla difesa degli utili delle aziende quotate e se ne impippano dei dati-macro "popolari" come la disoccupazione record od il crollo della fiducia consumatori?
Nel breve le Multinazionali se ne possono sbattere altamente le palle della Popolazione USA: la forza lavoro è solo un COSTO DA TAGLIARE sia nella componente attiva che nella componente in pensione.
La produttività naturalmente sale, i salari continuano a scendere per la maggiore ricattabilità della forza lavoro in tempi di Crisi e la de-localizzazione continua selvaggia: nel breve è la quadratura del cerchio...

Nel lungo invece potrebbe diventare un bel problema...a meno che non si trovino nuovi mercati da sostituire all'oneroso lavoratore-consumatore americano...mmmmmm ....
Inoltre questo scenario di "alta disocupazione" potrebbe anche diventare "permanente" e potrebbe non riassorbirsi come da "manuale dei cicli economici" (in merito ho coniato il termine "sudamericanizzazione"). .................

Sto rimuginando da un po' di tempo su questa IPOTESI.
Nelle società/economie avanzate la Borsa dovrebbe rappresentare il benessere delle elites ma anche della maggioranza della popolazione.
Nelle società/economie sudamericanizzate o terzomondiste la Borsa dovrebbe rappresentare solo la capacità delle aziende quotate di fare utili e di arricchire le elites, in barba al benessere della maggioranza della popolazione.


Estremizzando...
la Borsa del Burkina Faso potrebbe fare anche +300% se i 50 titoli che compongono il suo indice fanno utili crescenti ed i loro azionisti gongolano....ma il 99% della popolazione del Burkina continua a morire dalla fame...
Nessuno si sognerà mai di prendere la borsa di questo paese come un indicatore di benessere e di crescita economica...nessuno la considererà "un affidabile barometro" come facciamo qui da noi (è un esempio inventato: non so nemmeno se il Burkina Faso abbia una Borsa).
Durante le "Grandi Crisi" si manifesta un naturale e contingente riavvicinamento tra lo schema Borsa-avanzata e Borsa-sudamericanizzata.
Con la Ripresa i due schemi dovrebbero riprendere le distanze...
a meno che anche questa equazione non diventi PERMANENTE.... (in questa Ipotesi non considero gli elementi "Statali e Speculativi" tipici anch'essi delle Grandi Crisi ma solo gli elementi "fondamentali e strutturali").
Pensateci su...

Riduzione/sparizione della CLASSE MEDIA, polarizzazione delle differenze sociali e di censo....la SUDAMERICANIZZAZIONE delle società/economie avanzate è un processo in atto già da tempo nel seno della Globalizzazione selvaggia: la Grande Crisi ha solo accelerato i tempi...
Le elites mondiali e trasversali CI STANNO PROVANDO e non è detto che ci riescano: dipende dalle risposte che saranno in grado di fornire le democrazie di fronte a questo tentativo.
IL PROBLEMA è che i timonieri ormai sono in mano alle lobbbies...per cui ci sarà il solito giochino di strillare ad alta voce in tutti i consessi che la disoccupazione è un problema e che bisogna fare qualcosa....ma poi in realtà non si farà nulla (come è successo sulle promesse riforme delle istituzioni finanziarie).
Dipende anche dalle risposte che saremo in grado di dare NOI.

Beneinteso che sei IL TENTATIVO riuscisse...il Dow Jones potrebbe tranquillamente andare a 20.000 punti...ma per la maggioranza della popolazione NON SAREBBE UNA BELLA COSA.

NELLA PRIMA FASE c'è stata la globalizzazione e la de-localizzazione della manodopera (che con la Crisi sta accelerando soprattutto nei tagli a casa nostra di manodopera ad "alto costo", che PRIMA non si riusciva a fare fuori agevolmente...sia benedetta la Crisi!...).
Mentre NELLA SECONDA FASE si sta tentando anche la globalizzazione e la de-localizzazione del CONSUMATORE al di fuori dei mercati maturi. Ricordate che si chiamano MULTI-Nazionali, non a caso.
I mercati maturi ed in crisi vengono alleggeriti a favore dei mercati di consumo emergenti, e tanti saluti....

Ed ancora come scrivevo in Turnover dei consumatori

........Ripeto: è in atto solo un TENTATIVO che andrebbe contrastato politicamente in modo energico con una seria strategia occupazionale e di radicamento sui territori.
L'aiuto di stato e tutto il "pacchetto" ti dovrebbero venire concessi solo se NON contribuisci a distruggere il tessuto produttivo ed economico nazionale (magari secolare) con una politica di de-localizzazione selvaggia rivolta solo alla moltiplicazione degli utili.
Non puoi prenderti gli Incentivi di Stato se poi produci in Brasile, in Polonia, in India etc Puoi farlo tranquillamente ma fattelo con i soldi TUOI.
Ma chissà come mai la politica fa ben poco in questa direzione, a discapito delle lobbies...
Questo processo di de-localizzazione della manodopera è strettamente collegato alla ricerca di una compensazione nel calo dei consumi dei mercati avanzati: infatti le persone licenziate consumano molto meno...
Ecco dunque il TENTATIVO di cercare, "educare" ed intruppare nuovi eserciti di consumatori globalizzati in nuovi mercati emergenti che possano fare da TURNOVER ai nostri consumatori spremuti e buttati via (anche perchè sono allo stesso tempo una manodopera ad alto costo da sfrondare).

Butto lì uno schemino esemplificativo dell'evoluzione in atto, basata sulla globalizzazione che permette di sfruttare ovunque le differenze di potenziale presenti nel mondo (la base del giochino).
PRIMA producevo nelle economie avanzate: mi costava 10 e vendevo nelle economie avanzate a 50
ADESSO produco un po' nelle economie avanzate e molto nelle economie emergenti: mi costa 2 e vendo nelle economie avanzate a 40
PROSSIMAMENTE produrrò quasi esclusivamente nelle nuove economie emergenti: mi costerà 1 e venderò a 30 nelle economie emergenti mature che hanno sviluppato un mercato interno ed a 40 nei rimasugli opulenti delle economie avanzate (a quelli che "sono caduti dalla parte giusta"...)
Mica male vero?
Come potete vedere i profitti salgono dal 50% al 200% per poi schizzare al 300-400%...
Nota: i numeri dello schemino sono verosimili ma non sono reali anche perchè variano enormemente da settore a settore.

Infine in Asia i "nuovi consumatori" potenziali sono INNUMEREVOLI: pertanto il nuovo schema di "turnover" potrebbe trovare un'ulteriore giustificazione anche nell'aumento esponenziale dei VOLUMI di vendita.
Questa è la SCOMMESSA IN ATTO: le elites trans-nazionali ci stanno parzialmente SCARICANDO e stanno cercando di sostituirci in tutte le nostre "funzioni", di manodopera e di consumatori...

Una volta tanto il GUFO dei Gufi, Roubini, ci porta una ventata di Ottimismo: secondo LUI non ce la faranno a mettere in atto questo processo: la compensazione esogena non sarà sufficiente e saranno costretti a "riprenderci indietro"....a ri-assorbirci.

Nei suoi 10 punti in cui cerca di dimostrare come ci aspetti una lenta ripresa ad "U" (ed in questo paradossalmente la pensa come Goldman Sachs....) al punto 10 il Gufo ci dice 10.

Emerging Markets Fared Better But Can't Close The Consumption Gap.
Can China/India be the engine of global growth? No.
Can EMs (NdR EMs = Emerging Markets) decouple from anemic growth in G3? No.
Is the policy response of China/Asia appropriate and sustainable? No.
There are not the necessary social safety nets in EM countries, so the motive to save high. Private demand has to take over and drive growth. "
...I mercati emergenti vanno meglio ma non possono compensare il gap negativo nei consumi..."
Perchè anche Roubini HA CAPITO CHE E' QUESTO IL TENTATIVO IN ATTO... Speriamo che abbia ragione LUI... e che abbiano ancora bisogno di NOI.
La vera EXIT STRATEGY sarebbe QUELLA di affrancamento da questo circolo vizioso...ma dovremmo inventarcela NOI, senza contare su nessun altro.........................

I segnali a supporto di questa mia desolante IPOTESI purtroppo ogni giorno si moltiplicano...
Eccone uno trai tanti:

Zona euro, disavanzo commercio estero gennaio cala meno di attese
18 marzo 2010 - 11:12
Il disavanzo commerciale della zona euro è sceso in gennaio grazie a un aumento dell'export pari a cinque volte quello delle importazioni, a riflesso di una domanda interna ancora stagnante a fronte di un'accelerazione della spesa estera. Il disavanzo dei sedici paesi dell'euro si è attestato a 8,9 miliardi di euro a gennaio, in calo da 12,1 miliardi un anno fa.
Le esportazioni sono salite del 5% su anno mentre l'import ha registrato un progresso di solo l'1%.
Gli economisti interpellati da Reuters si erano aspettati un disavanzo di soli 4 miliardi di euro in gennaio dopo un avanzo di 4,1 miliardi in dicembre.
Per cui non soprendiamoci se le Borse continuano a salire per 13 sedute su 14....
Non soprendiamoci se il Dow infrangerà prima gli 11mila punti e poi i 12mila...
Intel, tanto per fare un esempio, ha presentato la migliore trimestrale della sua storia proprio durante la peggiore Crisi del dopoguerra...
Od ancora:
A livello societario, Nike balza nel pre-mercato del 4.2% dopo aver piu' che raddoppiato i profitti nel terzo trimestre, con ordini cresciuti del 9%.
...il corriere FedEx, da sempre considerato barometro dell'economia americana, presenta un'utile per azione nel terzo trimestre a $0.76 da $0.31 (più che radoppiato) ed ha alzato le stime per l'anno in corso.....
 

Interroghiamoci piuttosto sulle implicazioni di queste miracolose trimestrali da parte delle Multinazionali, su COSA potrebbero significare per la maggioranza di NOI.
Interroghiamoci piuttosto su come stia cambiando la Nostra vita e su come cambierà quella dei nostri figli...
Interroghimoci piuttosto SE la Exit Strategy dalla Grande Crisi ci stia consegnando un Sistema più sicuro, più stabile, più equo e più adatto a generare maggiore benessere per la maggioranza di Noi.
Interroghiamoci SE la Grande Crisi non stia beneficiando una piccola e selettiva parte della società mentre sta daneggiando la stragrande maggioranza...
Ed interroghiamoci un po' meno sull'Oroscopo degli indici di Borsa...

Su dove sarà l'FTSE MIB tra 10 giorni o tra tre mesi...Perchè potrebbe "tangerci" molto meno (o molto più...) di quanto pensiamo.


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Ed infine l'analisi di COBRAF
che potrebbe anche essere condivisibile...
eccetto che per le conclusioni di voto...
e per l'attacco a Grillo
SENZA CAPIRE LA SUA UTILISSIMA FUNZIONE DIROMPENTE DI BAZOOKA (non quello di Draghi...)
PER INVERTIRE LO SCHEMA PERDENTE DI BASE
che lo stesso Cobraf così bene evidenzia

Sostituire Incapaci con Altri Incapaci
24 Febbraio 2013 16:57

I politici nazionali degli ultimi 20 anni in Italia non hanno rubato per se o la propria famiglia come quelli dei paesi emergenti in cui ora i giovani italiani emigrano. ("Da Brescia alla Malesia : gli emigranti del web. A Kuala Lumpur stipendi doppi rispetto all'Italia). Se gli ingegneri di Brescia emigrano in MALESIA perchè lì li pagano 4.000 euro invece che i 2.000 euro che prendono qui non è a causa del finanziamento pubblico dei partiti o di Fiorito !! Rifletti su questo, in Asia rubano e intrallazzano, ma l'economia va bene e i nostri ingegneri emigrano in questi paesi corrotti. Utilizza il cervello e non solo la pancia!

Grillo urla che bisogna mandare a casa tutti i politici come se fosse il 25 aprile, ma negli ultimi 25 anni in Italia si sono "cambiati" i politici cinque volte tramite elezioni e meccanismi legali costituzionali. Nessuno lo ricorda ? Sono arrivati gli ex-comunisti, gli ex-fascisti, i "tecnici" (Dini, Amato, Ciampi, Prodi, Monti), i leghisti e quelli di Berlusconi ed era quasi tutta GENTE CHE NON AVEVA GOVERNATO PRIMA. Se c'è una cosa che è stata dimostrata in Italia è che cambiare politici e creare nuovi partiti non ha inciso sul nostro declino. E il motivo è che il declino viene dalla globalizzazione, dall'euro e dalla finanza del debito pubblico. I politici rispetto a questi fenomeni sono stati incapaci più che corrotti.

Gli scandali in Italia sono stati di recente tutti a livello locale e ai presidenti del Consiglio in Italia non hanno trovato 40 milioni di dollari da Gheddafy come a Sarkozy, non sono stati condannati per essersi appropriati di fondi pubblici come Chirac (condannato a due anni di carcere nel marzo 2011, ma hanno aspettato a processarlo che fosse in pensione...)

Gli "scandali" della Lega sono briciole, confondi sempre i milioni con i miliardi, quelli li trovi a MontePaschi, Maroni non è stato in 20 anni di politica toccato da sospetti di alcun genere a differeza di Chirac, Mitterand, Obama e quasi tutti i politici americani che si arricchiscono tutti ora. Ma anche quasi tutti i politici del PD sono personalmente onesti, da Bersani in giù non rubano personalmente o per parenti (salvo qualcuno a Napoli ma è l'aria locale...). La realtà è che la Lombardia è la regione forse meglio amministrata in Italia (rispetto alle altre, non alla Danimarca o alla Baviera) e la Lega amministra da 20 anni le due più ricche regioni italiane senza che i suoi esponenti abbiano rubato e si siano arricchiti. Non ha neanche un sistema di potere basato su un enorme gruppo delle costruzioni e distribuzione come il PD con la Lega Coop che ha monopolizzato questi due settori economici nelle regioni che amministra

Grillo devia la rabbia della gente (prevalentemente giovane) che lo segue su cose marginali come il finanziamento pubblico ai partiti o ai giornali, il "politometro", gli stipendi dei politici, il marchio del "made in Italy", la TAV, gli F35, i tetti alle pensioni per legge. Oppure vaghe e senza senso pratico come lo "zero cemento", il passaggio dal petrolio alle rinnovabili e il reddito di cittadinanza. Ogni tanto spara "rinegoziare il debito" pubblico, che per l'Italia sarebbe assurdo e indicherebbe anzi che si vuole restare dentro all'euro, come la Grecia (la quale appunto ha rinegoziato parte del suo debito proprio per restare dentro all'euro!).

Non c'è nessun indizio che questo attore di 65 anni sappia cosa sta dicendo quando ogni tanto butta lì delle frasi nei comizi su Euro, "Sovranità Monetaria" o "rinegoziare il debito". Lo sai che per dieci anni ha parlato di "signoraggio" cioè la classica bufala a cui credono quelli che cominciano a leggere su internet per la prima volta ?.

Grillo quando esce dai temi facili, come cacciare i politici e limitare le pensioni a 4mila euro, improvvisa esattamente come Bossi una volta ed è per questo che rifiuta ai suoi di apparire su QUALUNQUE MEDIA (anche radio locali!) a discutere il suo programma. E limita l'intera comunicazione del M5S ai sui comizi, l'unico partito al mondo dove una sola persona è autorizzata a comunicare al pubblico!!!...( della serie: "...uno vale otto milioni..."). Grillo si rifiuta non solo ai dibattiti da Vespa, ma a qualunque dibattito e rifiuta anche le interviste ai giornalisti italiani. Accetta solo quelli stranieri perchè a loro può raccontare: "il nostro programma economico lo abbiamo elaborato con Stigliz, Premio Nobel ed economisti internazionali della rete", della serie Oscar Giannino aveva il Master a Chicago e Grillo aveva Stiglitz premio Nobel che gli scrive il programma (ma l'hai visto il video dove ad una giornalista scandinava, con gran faccia tosta, dice: "... il programma lo ha scritto Stigliz Premio Nobel") ?

Quando gratti e vai al sodo noti chiari indizi che Grillo pensa ai sacrifici, all'austerità e ad un "futuro più povero", come ha detto in piazza, perchè non ha la più pallida idea di come affrontare i problemi grossi. Per cui spara cannonate su problemi marginali e poi mette le mani avanti e dice "... bisogna prepararsi a cinque anni di sacrifici..". Almeno Monti ne promette ora solo ancora due o tre.

Se vuoi sapere come votare oggi in Italia è semplice: da Berlino, Bruxelles, Londra e New York, i politici tedeschi in particolare e poi quelli europei e tutta la grande finanza dichiarano e scrivono tutti i giorni che c'è il rischio che l'Italia allenti la morsa dell'austerità e tasse che strangola l'Italia SE RITORNA BERLUSCONI. C'è scritto ovunque, nei report di JP Morgan, Societe Generale, Paribas, Goldman Sachs...Dato che l'uomo Berlusconi ha qualcosa di sbagliato, come ha dimostrato con le sue storie di mignotte, allora voti qualcun altro della sua coalizione meno megalomame e mentitore, come appunto ad esempio Guido Crosetto (che essendo anche un industriale non dipende da altri)
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