giovedì 1 ottobre 2009

I conti tornano


La miriade di dati macro usciti oggi non spostano più di tanto il boccino.
La situazione generale rimane molto fragile, la Ripresa tanto decantata rimane molto debole, il rumore di fondo dei piani di stimoli rimane molto elevato, i consumi rimangono deboli, la disoccupazione rimane il Problema.

Mi concentrerò pertanto sul dato che conferma la mia ipotesi di ieri espressa in Cannibalizzazione.
Teorizzavo un possibile rintracciamento/rallentamento degli indici manifatturieri, inziato ieri con il Chicago PMI che ha inserito la marcia indietro tornando a 46,1.
Soprattutto il sotto-indice New Orders è ri-piombato in zona 38, un livello infimo che non si vedeva da mesi: questa componente è fondamentale per interpretare le tendenze dei prossimi mesi e la fiducia dei direttori di acquisto manifatturieri nella ripresa prossima ventura della domanda (ricordo che la parità è 50).

Ed oggi la conferma: anche l'indice ISM manifatturiero delude le attese per 54 e torna indietro a 52,6 dai 52,9 del mese scorso.
Indica sempre crescita perchè è sopra ai 50, ma indica una crescita già molto limitata che addirittura rallenta.
E rallenta ancor più il miglioramento del sotto-indice New Orders che passa da 64,9 di agosto a 60,8 di settembre.
Trainanti sono stati i seguenti sotto-indici:
- balzano in alto gli Inventories grazie alla ricostituzione delle scorte (re-stocking), pur rimanendo ampiamente sotto 50 (42,8)...come a dire "rimpinguiamo i magazzini ma non troppo visto che la domanda è ancora debole"
- gli Export Orders salgono grazie al dollaro debole.

Ribadisco: re-stocking ed incentivi sono per ora le componenti chiave ma una tantum del rimbalzo.
Finchè rimarrà cosi assordante il rumore di fondo dei piani di stimolo è difficile capire come si comporterà l'economia quando dovrà camminare con le proprie gambe.
Nel 3° trimestre l'impatto degli incentivi è stato elevato, ma nel 4° trimestre chissà...
Il programma cash-for-clunkers (incentivi per l'acquisto di un auto) è stato fondamentale per dopare in questi mesi gli indici manifatturieri ma anche gli ordini di beni durevoli e, più in generale, le spese al consumo (il +1,3% record dal 2001 uscito oggi è in buona parte motivato proprio dalla componente "auto").

Ma si sa: se la domanda rimane debole, la protesi degli incentivi da una tantum può diventare nunc et semper...in Italia ne sappiamo qualcosa.
Tanto aumentare il debito pubblico a dismisura pare che non sia un problema (immediato)...

P.S. Riporto en passant altri due dati significativi, usciti stamattina e relegati nella "zona d'ombra"...
- Vendite al dettaglio di agosto in Germania meno -1,5% contro un +0,2% atteso...
- Tasso Disoccupazione UE salito al 9,6%, il massimo da almeno un decennio
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