martedì 5 maggio 2009

Ripresa made in China


La Cina ormai è una grande potenza economica che ha un peso sempre maggiore sulla bilancia dell'economia globale e globalizzata.
In base ai dati del 2007, la Cina è diventata la terza potenza economica del Mondo per PIL nominale, alle spalle di USA e Giappone, sorpassando la Germania.
La Cina prima di tutto è stata la "fabbrica manifatturiera" del mondo avanzato, e sostanzialmente è ancora questo il suo ruolo principale.
Ma sta cercando di evolvere verso nuove peculiarità: sta sviluppando un mercato interno che farebbe gola pure ai marziani (se esistessero) come pure un mercato del lusso (quello non manca mai dai tempi dei Faraoni egiziani a quelli del Re Sole); sta sviluppando un ruolo primario anche nel campo della ricerca.
Queste evoluzioni cambieranno le carte sul tavolo da gioco mondiale: prevedere tra quanto tempo succederà è molto difficile, se non impossibile.
Anche perchè in Cina si può parlare solo di "tendenze in atto", ancora velleitarie ed incomplete: per esempio la Cina non ha ancora lontanamente sviluppato un mercato di consumi interni autosufficiente e maturo, e per questa ragione è ancora legata a doppio/triplo filo con i paesi consumatori USA, UE ed affini.
La Cina, quando il Dow Jones era a 14.000 punti veniva invocata insieme ad altre potenze emergenti (India, Brasile) come la ragione per cui si poteva e doveva arrivare a 20.000 punti...
La Cina adesso viene invocata come la causa primaria per la quale la recessione potrebbe finire molto presto ed il dow jones tornare almeno a 10.000 punti od anche 12mila...
Insomma è sempre la Cina a sparigliare le carte e ad essere invocata come la panacea.
Ma lo stato cinese è caratterizzato anche da enormi problemi, da squilibri strutturali e gestionali.
Prima di tutto viene percepito come un paese "moderno" mentre è un paese del terzo mondo, nel senso che 1.1 miliardi di cinesi vivono come nella Nigeria e 200 milioni di cinesi vivono in un contradditorio mix di modernità ed antichità, di nuove conquiste e sfruttamento.
Pertanto ci sono enormi "distanze" tra "centro" e "periferie" del paese: una mappa a "macchia di leopardo" con rare isole di "modernità" in estessisimi territori primitivi. Questa situazione crea anche forti tendenze secessioniste e centripede, severamente contrastate dal governo centrale.
E non dimentichiamoci che la Cina ormai è un paese capitalista-consumista nei fatti, ma al vertice ha ancora una burocrazia di tipo comunista, di partito, di apparato.
Pertanto quando arrivano dati macro e previsioni dalle autorità cinesi, è necessario prenderle sempre con le molle perchè sorge spontaneo il sospetto che siano dei "falsi made in china"...
Se gli USA, ovvero una delle più avanzate democrazie del mondo, hanno messo in piedi una colossale operazione dissimulatoria di "polvere sotto il tappeto" e "trucchi contabili"...immaginatevi la Cina che cosa è in grado di raccontarci...
Almeno negli USA c'è il normale gioco politico dove democratici e repubblicani si scoprono gli altarini a vicenda, dove esistono giornali e giornalismo di altissimo livello, dove la rete con i suoi blog e la sua libera circolazione d'informazioni non permette nemmeno ad un moscerino di sfuggire agli occhi implacabili degli internauti, dove professori di economia (anche premi nobel) discutono apertamente
dati, previsioni, politiche governative, ricette alla crisi su blog, web-forum real time, giornali, conferenze.
In Cina esiste invece un partito unico ancora potentissimo, un controllo di ferro su tutte le istituzioni del paese ed un controllo pazzesco su tutti i media (web compreso) e sulle persone.
Se
il Premier Cinese Wen Jiabao decide che domani in Cina piove, domani in Cina pioverà anche se c'è un sole pazzesco...

Alla caratteristica tipica dei Regimi di alterare ed abbellire la realtà delle cose, secondo George Friedman (grande esperto di Asia e Cina) bisogna aggiungere anche una componente "antropologica" o culturale: in Cina è fortemente radicato l'imperativo etico di "salvare la faccia" sia a livello personale, che familiare, che d'impresa e per trasposizione anche a livello di Nazione nel suo insieme.
Pertanto è abitudine radicata "mentire", "aggiustare i dati" per migliorare ed abbellire la facciata in pubblico, mentre dietro le quinte magari prevale il pessimismo e si "lavano i panni sporchi in casa".
Sommando la componente di regime a quella antropologica, la Cina diventa un vero e proprio Rebus da decriptare: risulta pertanto difficilissimo distinguere la verità dalla falsità in mezzo ai dati macro che provengono da quel paese, molto più che in altri casi.

Tornano a Friedman, assai interessante il suo articolo China Is Not Another Ascendant Superpower, It's Just Another Nation with Structural Problems... il titolo è già esemplificativo.

Ne cito alcuni stralci esemplari, che vi traduco.
...L'economia cinese è ostaggio del sistema internazionale, in prima istanza dell'economia americana. La Cina è incapace di coprire con consumi domestici la sua produzione industriale. Così quando gli USA prendono un raffreddore, la Cina si becca la polmonite. E' importante capire che la Cina non ha ancora un'economia che concepisca l'importanza dei consumi domestici. L'economia cinese è esageratamente orientata all'esportazione e quindi ostaggio dei paesi consumatori....

...Io credo che la ragione fondamentale delle "incompresioni" sulla Cina è che risulta facile saltare a conclusioni superficiale su questo Paese (e sull''Asia in generale) perchè perchè i "veri" problemi di queste nazioni e culture rimangono dietro la superficie e non vengono discussi in pubblico....

...In altre parole nulla è come sembra in Asia. Questo non significa che la crescita della Cina sia illusoria. Significa però che i problemi strutturali del paese sono mascherati come problemi di percorso e saranno sempre mascherati in questo modo....

..Mentre in Cina la Leadership decanta in pubblico la "grande prosperità della Cina", quella stessa leadership sta segretamente comprando in contanti case a Vancouver od a Los Angeles, come rifugio per le loro stesse famiglie se le cose in Cina dovessere precipitare. Perchè si comporterebbero così se veramente fossero ottimisti sull'ascesa della Cina? ...
...Ai visitatori vengono mostrati i nuovi impianti di purificazione dell'acqua, ma non gli viene detto che i filtri non vengono mai cambiati, perchè sono troppo cari.
Ai visitatori vengono mostrate le fabbriche che fanno turni di chiusura di giorno imposti dai regolatori, ma non che quelle stesse fabbriche funzionano segretamente di notte.
...I visitatori vengono allettati dalla notizia dell'apertura di impianti di produzione medicinali, ma non gli viene mostrato che producono copie perfette di medicinali che non contengono il principio attivo, ma che vengono venduti come "medicinali reali" con enormi profitti proporzionali agli enormi danni che causano sui consumatori alla ricerca di una cura...
I media cinesi dichiarano che una fabbrica che imitava moto Giapponesi è stata chiusa, ma non riportano che la fabbrica è stata riaperta una settimana dopo nella città vicina...E così via...

I cinesi hanno imparato il valore di falsare le statistiche dai maestri della frode che presiedono i governi degli USA...i quali ormai di routine taroccano inflazione, disoccupazione ed altri importanti dati statistici secondo le esigenze della politica, non appena le "cattive notizie" possono far lievitare la domanda di cambiamento dello status quo.
Come conseguenza, sarebbe necessario accogliere tutte le statisitiche "ufficiali" presentate dal Governo Cinese con lo stesso od anche maggiore scetticismo con cui accogliamo le statistiche fittizie del Governo USA...

Pertanto quando leggo che il SIC, un centro studi governativo cinese, prevede in Cina una crescita del PIL al 7%, in miglioramento dal +6.1% del primo trimestre... mi viene spontaneo prendere questi dati con le molle e con i guanti d'amianto...
Anche perchè si parla di un crollo dell'export del 20% e fischia.
I gestori si stanno comportando come se la recessione finisca entro l'autunno o forse persino entro agosto e inizi una ripresa trainata dalla solita Cina che scalpita e che mantiene indicatori economici col segno +.....
Ma la realtà è un po' diversa: nei primi tre mesi del 2009 in Cina, su ordine del governo, le banche (che sono statali, ricordiamolo...), hanno erogato più credito che in tutto il 2008.
Questo è un dato affidabile e molto meno manipolabile del PIL: 4600 miliardi di yuan ovvero 800 miliardi di dollari! Annualizzato vorrebbe dire 3000 miliardi di dollari di credito nel 2009 contro un economia da circa 4000 miliardi!
In Cina c'è stata in questi mesi un'alluvione di credito che ha drogato qualunque indicatore, e se l'alluvione non continuerà, è probabile una prossima e brusca frenata, altro che Cina trainante...

Insomma la Cina ha scopiazzato dagli USA e dai paesi occidentali anche il sistema per generare il boom 2003-2007, ovvero erogare credito a go-go ad un ritmo anche triplo rispetto alla crescita dell'economia reale...La magia del DEBITO infinito...
Gli USA e gli occidentali hanno perso un po' il "tocco magico" e la loro "bacchetta del debito" per ora è inceppata, per cui hanno passato il testimone (e la bacchetta) alla coraggiosa e magica Cina...
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