mercoledì 20 maggio 2009

Indici di fiducia o fiducia negli indici?


Ieri è uscito il dato ZEW sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi nell'arco dei prossimi 6 mesi.
Leggere per credere...:eek:

Germania:Zew, fiducia tocca massimo
L'indice tedesco Zew, che misura il grado di fiducia degli investitori, tocca a maggio il massimo da due anni a questa parte. Andando cosi' oltre le migliori previsioni degli economisti.
L'istituto di ricerca Zew ha comunicato che l'indicatore delle aspettative di investitori e analisti ha raggiunto a maggio quota 31,1 da 13 del mese scorso.
Gli economisti avevano previsto una risalita dell'indice a 20 punti.
Si tratta del piu' alto livello dell'indice dal giugno 2007.
:eek::eek::eek:
però...
Il sottoindice sulle condizioni correnti è sceso a -92,8 dai -91,6 del mese precedente.

Grazie a questo "atto di fede" la borsa tedesca ha avuto il coraggio di chiudere in positivo a +2,2% (sommandosi al +2,4% di lunedì basato sul nulla) in barba ai disastrosi dati USA sull'immobiliare che hanno deluso ogni aspettativa e smontato ogni illusione.

Ma noi ci fidiamo di questo indice di fiducia??
Vediamo un po' come funziona...
...Lo ZEW come viene calcolato? Quest'istituto pubblica un indicatore anticipatore dello sviluppo dell'economia tedesca basato su un sondaggio condotto mensilmente. Questo studio include le opinioni di circa 350 esperti di finanza. Questi vengono interrogati sulle loro aspettative sulla congiuntura tedesca nei prossimi sei mesi.
Come si calcola? L'indicatore ZEW si calcola come saldo percentuale fra le attese positive e quelle negative degli interrogati. Se, per esempio, il 40 per cento degli esperti prevede un miglioramento dello sviluppo congiunturale ed il 30 per cento pronostica un peggioramento, l'indice ha un saldo positivo del 10 per cento. Il parere di coloro che non credono in un cambiamento della congiuntura non è significativo per calcolare il valore dell'indicatore ZEW.
Quale è la sua importanza? Un dato positivo segnala l'attesa di un miglioramento della congiuntura tedesca; uno negativo, invece, corrisponde ad un segno di sfiducia nei confronti del futuro dell'economia. In termini assoluti, un saldo positivo significa che la parte degli interrogati con aspettative positive è maggiore rispetto a quella dei pessimisti. Un saldo negativo indica esattamente il contrario. La pubblicazione dei risultati dell'indicatore ZEW comporta una reazione nel mercato tedesco sotto forma di cambiamenti nelle quotazioni di borsa.

Stiamo dunque parlando dell'indice di fiducia del mondo finanziario...il che è tutto dire...
Hanno intervistato i principali colpevoli ancora a piede libero di questa Crisi: quelli che hanno avuto in regalo i soldi dei contribuenti per salvargli il culetto sbracando i conti pubblici a spese nostre e dei nostri pro-nipoti, quelli che hanno beneficiato del più grande scaricabarile della storia dal debito privato (banche & affini) a quello pubblico (stati), quelli che beneficeranno in Germania di una bella Bad Bank che gli toglierà la merda dai bilanci, quelli che sfruttando la bolla di liquidità gratis hanno fatto salire le borse del 50% facendo gain stellari a rischi minimi...etc etc etc
Non dovrebbero forse essere ottimisti? La stanno facendo franca senza nemmno un livido nel posteriore...e ci guadagnano pure...più di prima.

Però un tale livello di ottimismo non si giustifica comunque...Probabilmente li hanno intervistati alle 2 di notte mentre barcollavano ubriachi all'uscita dall'Oktober Fest versione primaverile...
Questo gruppo di 350 esperti di finanza ha la stessa fiducia che aveva a giugno 2007...ovvero prima che si manifestassero le avvisaglie dei subprime e della crisi!
A giugno 2007 il DAX, l'indice di borsa tedesco, stava ad 8000 punti e tutti erano ottimisti come fringuelli, confidando in una corsa infinita delle borse grazie al magico BRIC (un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a Brasile, Russia, India e Cina) e grazie alla bacchetta magica del debito infinito. Tutto andava liscio, nessuno sospettava nulla (ufficialmente), eravamo in piena bolla rialzista delle borse che durava da 4 anni di fila.

Adesso vi chiedo: chi di voi ha la stessa fiducia di giugno 2007 nel futuro prossimo delle banche, delle borse, della finanza, dell'economia, dello sviluppo, dei governi etc etc etc???
Alzi la mano! Se ne troviamo anche uno solo salviamo le decine di pagine del rapporto ZEW e le riponiamo in archivio.
Se invece nessuno è fiducioso come allora, le pagine dello ZEW potranno essere usate ottimamente come carta igienica...almeno il nostro posteriore verrà accarezzato da un po' di fiducia...

Aggiungo un'ultima personale considerazione: in generale gli indicatori di fiducia si sono dimostrati meno affidabili nei periodi di crisi, smentiti in seguito dai dati reali.
Per es. l'indice Michigan relativo alla fiducia consumatori è salito parecchio mentre poi le vendite al dettaglio e le spese personali sono state deludenti.
Per es. l'indice NAHB della fiducia dei costruttori di case è migliorato anch'esso per poi essere smentito dal dato sulle licenze di costruzione ai minimi storici ovvero un indicatore di attività futura sull'apertura dei cantieri.

Durante le gravi recessioni gli indicatori di fiducia sono più volatili, sono più connessi al mondo dei desideri ma non alla realizzazione di essi, hanno minore possibilità d'influenzare effettivamente i futuri comportamenti reali.
Normalmente infatti gli indicatori di fiducia sono degli anticipatori dei dati reali come le vendite al dettaglio, i consumi reali etc
Secondo me c'è una correlazione inversa tra effettivo impatto sui comportamenti reali dell'indice di fiducia e recessioni economiche: più le recessioni sono gravi più la fiducia rimane sulla carta ed influirà meno sui comportamenti reali; figuratevi durante una crisi epocale come questa, una sorta di black-out del sistema...la fiducia rischia di rimanere pia illusione, desiderio irrealizzabile.
Faccio un esempio: se vengo licenziato o se mi trovo i miei risparmi ridotti dalla crisi o se mi riducono il rubinetto della mia carta di credito, posso avere tutta la fiducia del mondo ma qualche mese dopo consumerò MENO alla faccia di quello che avevo risposto nel sondaggio...

Aggiungiamo che spesso alcuni di questi indicatori sono autoreferenziali (per es. l'indice fiducia costruttori o l'indice fiducia responsabili acquisti), ovvero viene chiesta l'opinione degli appartenenti ad un certo settore: immaginate con quale obbiettività risponderanno...sapendo benissimo che dalla loro risposta potranno auto-avvantaggiarsi od auto-danneggiarsi...è in gioco il loro lavoro, quello che fanno tutti i giorni 8-12 ore al giorno...

E non voglio nemmeno pensare che un dato così importante e che facilmente si auto-alimenta come la Fiducia possa essere taroccato ad arte...
.

Sostieni l'informazione indipendente e di qualità