giovedì 15 luglio 2010

L'equalizzatore globale


Istat: In Italia 7,8 Milioni Di Poveri, 13,1% Popolazione
giovedì, 15 luglio 2010 - 10:26
Per l'Istat sono 7 milioni 810 mila gli italiani in condizioni di poverta', una cifra pari al 13,1% dell'intera popolazione.
Tra costoro sono 3 milioni 74 mila le persone che risultano in condizioni di poverta' assoluta, vale a dire il 5,2% dell'intera popolazione.
'Sti Cazzi! (espressione tecnica di socio-economia)
SONO TANTI!
Ed è solo la fotografia dell'ISTAT...ADDOMESTICATA per tradizione.
Pensate dunque alla situazione realmente REALE....

Visto che SONO BACATO
mi torna subito alla mente la solita connessione
con la TRIMESTRALE RECORD DI INTEL in 42 anni di storia
e con il mio articolo masturbazione-socio-economico-mentale di ieri
Gutta cavat lapidem

E' un'ossessione, non so che farci: devo andare da uno psichiatra...:-)
Sento anche delle "voci"....
Sudamericanizzazione.....Sudamericanizzazioneeeeeeeeee.............
Bastaaaaaaa!
Esci da me DEMONE DELLA CONSAPEVOLEZZA! :-)

Per facilitare il PROCESSO di Sudamericanizzazione, ecco che la BCE ci mette una pezza...
LO SCHEMA DIALETTICO DEL RAGIONAMENTO è FOLGORANTE:
a- Nella UE a causa della Grande Crisi abbiamo perso "solo" 3,9 milioni di posti di lavoro rispetto agli 8 e fischia degli USA
b- l'olocausto è stato minore GRAZIE alle maggiori tutele sull'occupazione tipiche dell'Europa
c- PERTANTO per FACILITARE le riassunzioni queste tutele VANNO DIMINUITE O RIMOSSE
Una logica INOPPUGNABILE, vero? O meglio una logica PREVENTIVA...;-)
Bce: In Europa Spariti 3,9 Mln Posti Lavoro. Ridurre Tutele Occupazione
giovedì, 15 luglio 2010 - 10:02 (ASCA)

La recessione ha fatto saltare 3,9 milioni posti di lavoro nei paesi dell'area euro, magra consolazione rispetto all'esercito di oltre 8 milioni di nuovi disoccuti negli Stati Uniti dall'avvio della recessione.
Nell'ultimo bollettino mensile, la Bce analizza cause ed effetti sull'occupazione della recessione economica e per quanto riguarda i paesi dell'area euro l'Eurotower indica che i vincoli legislativi a tutela dell'occupazione spiegano in parte la minore perdita di occupati in Europa rispetto agli Stati Uniti.
Al riguardo, la Bce indica che ''un allentamento dei vincoli legislativi in materia di tutela dell'occupazione per i lavoratori a tempo indeterminato contribuirebbe, in vari paesi, ad attenuare in parte l'attuale dualismo del mercato del lavoro e agevolerebbe le riassunzioni''.

(NdR ecco una bella sfilza di EUFEMISMI e D'INCANTESIMI VERBALI...)
''Sforzi intesi ad accrescere la flessibilita' salariale, consentendo una sufficiente differenziazione per rispecchiare le condizioni del mercato del lavoro locale, la situazione concorrenziale delle imprese e i livelli di produttivita' locale, favorirebbero la risoluzione degli squilibri restanti e stimolerebbero ulteriormente la domanda di lavoro. Nei mercati dei beni e servizi, una maggior concorrenza promuoverebbe l'innovazione e l'attuazione di prassi di lavoro efficienti''.

Sì sì lo so, gli iper-liberisti della Scuola di Chicago&affini diranno che non possiamo andare avanti con un costo del lavoro così elevato, con tutele dei lavoratori così soffocanti per le imprese, che così il BRIC ci massacra, che ci vuole maggiore elasticità e flessibilità e che poi gli facciamo un kiulo così etc etc etc
Faccio il BLASFEMO: secondo me le LORO intezioni teoretiche sono ottime, condivisibili e senza dolo
ma POI quando le metti in pratica nella Jungla...beh sappiamo benissimo come va a finire...
QUALCUNO su queste teorie iper-liberiste ci marcia sopra esattamente come fece sulle teorie socialiste...
Quello che invece a ME interessa è DOVE VANNO A FINIRE GLI UTILI: segui la pista degli Utili Societari e troverai il bandolo della matassa...
Insomma, una versione aggiornata della locuzione latina CUI PRODEST.

Questo discorso della competitività A CASA NOSTRA
ad inseguimento ed emulazione della competitività del BRIC
a me continua a NON tornare
e non mi tornano NEMMENO I CONTI su questa IPOTESI.
Mi viene subito in mente
IL MEGA-EQUALIZZATORE GLOBALIZZATO
o se preferite il CETRIOLO GLOBALE di guzziantiana memoria....

Secondo me nessuno meglio di Cobraf è riuscito a tratteggiare questa TENDENZA.
Sarà un po' schematico, sarà discutibile...
MA INDUBBIAMENTE FA PENSARE.

Non C'è più Nessuno che fa i loro Interessi
20:12 28/05/10

A proposito del grido di dolore....per le impiegate (italiane) di 30 anni a 1.100 netti al mese, oggi Foxcomm la più grande fabbrica del mondo di componenti elettronici, ovviamente in Cina, dopo 10 suicidi in un paio di mesi di operaie che lavoravano 17 ore al giorno per salvare la faccia ha deciso di aumentare i salari del 20%

Finora il salario era di 140 dollari, circa 110 euro al mese netti e in Cina il netto e il lordo sono uguali perchè non ci sono contributi sanitari e pensionistici per cui costavano 110 euro al mese.
Ma non potendo campare con 110 euro al mese in una grande città cinese le donne lavoravano circa 16 ore al giorno, arrivando all'equivalente di 200 euro circa al giorno con tutte queste ore extra e di qui esaurimenti, crisi nervose e suicidi.
Grazie al fatto che è una fabbrica che è legata a multinazionali occidentali questi 10 suicidi hanno avuto pubblicità sui mass media e così ora al modico prezzo di dieci suicidi ha un aumento dei salari (nelle fabbriche in cui si suicidano meno o si suicidano ma stanno in provincia e i media non ne parlano invece niente)

Questa è la Nuova Economia Globale che è stata venduta alle povere masse occidentali: da quando, dal 1994 al 2001, si è aperto completamente il mercato occidentale all'Asia e terzo mondo, i salari e stipendi occidentali di fabbrica e poi in parte anche di ufficio dovranno PER FORZA CONVERGERE CON QUELLI CINESI (INDIANI, MESSICANI, INDONESIANI....).

In Cina lavorando 8 ore guadagnano 100 euro al mese e costano anche 100 euro al mese (niente contributi e quasi niente tasse) cioè circa 1200 euro all'anno, forse 1.500 euro l'anno se ci sono altri costi che non so.
L'impiegata italiana che prende 1.100 al mese netto più tredicesima e contributi arriva a costare 30mila euro l'anno.
I due numeri, 1.500 euro di costo della cinese più diciamo altri magari 500 euro di costo di logistica e trasporti vari e 30.000 euro di costo dell'italiana DEVONO CONVERGERE ORA NEL MERCATO GLOBALE.
I 2.000 euro di costo per dipendente per importare beni dalla Cina o India e i 30.000 euro di costo per dipendenti italiani devono convergere
OK ?
per qualche motivo nessuno parla mai seriamente di questo micidiale meccanismo di "equalizzazione" globale, ma è una specie di buldozer che sta smantellando il tenore di vita di milioni di persone.
Una volta che il mercato sia "globale" (e a senso unico) i salari italiani del settore privato esposto alla concorrenza (e poi quelli di tutti) scenderanno e scenderanno per i prossimi 30 anni.
O qualcuno forma un movimento o partito per tornare indietro e bloccare la globalizzazione oppure è finita per il lavoratore dipendente medio bianco occidentale, diventerà una specie di servo che lavora per pochi euro, accerchiato dalle centinaia di milioni di lavoratori dipendenti di Asia, Sudamerica, Medio Oriente....
................


STEFANO BASSI
IL GRANDE BLUFF