venerdì 2 aprile 2010

Un Super(-inflazionistico?) ISM manifatturiero americano


Beh...ridi e scherza ieri l'ISM manifatturiero made in USA è stato sorprendente.
A marzo si è sparato 59,6 punti, un livello molto elevato che non si vedeva da 6 anni.
Le attese erano ben più modeste per una mini-salita a 57 punti dai 56,5 di febbraio.
Va bene che un singolo mese non fa primavera, soprattutto dopo che nel passato abbiamo assistito a lunghissimi mesi di crollo verticale. E' necessaria dunque una lunga e vigorosa galoppata dell'ISM per compensare il crollo passato.
Va bene che come al solito ci avrà messo lo "zampino una tantum" il re-stocking, gli stimoli governativi, i tassi congelati a zero, lo sbracamento dei conti pubblici etc etc
Pertanto l'AUTO-SOSTENIBILITA' della Ripresa di questi Indicatori è ancora assai dubbia.
Però il segnale rimane molto positivo, anche se con alcune "CONTROINDICAZIONI strutturali" (le solite...) che troverete descritte nel seguito dell'analisi.

Indubbiamente stiamo assistendo ad un'imprevista accelerazione degli indici manifatturieri globali.
Anche la UE nella stessa giornata ha presentato un ottimo incremento dell'indice manifatturiero PMI, anche se nella versione calcolata da Markit (mediamente più "larga di manica) e non ancora in quella "ufficiale".
L'indice Pmi Markit in marzo è migliorato a 56,6 da 54,2 in febbraio, oltre la stima iniziale di 56,3.
Si tratta della lettura migliore dal novembre 2006 e della conferma per il sesto mese consecutivo dell'espansione della manifattura europea.
A 59,8 da 57 di febbraio il sottoindice relativo alla produzione segna il massimo degli ultimi 45 mesi mentre balzano a un massimo da 10 anni gli ordini all'esportazione con un indice a 58,8.

E la Cina solo il giorno prima aveva battuto le attese sempre sugli indici manifatturieri
HSBC's China PMI rose to 57 during the month, up from 55.8 in February.
The other PMI put out by the China Federation of Logistics and Purchasing indicated activity firmed to 55.1 in March from 52 in February.

Tornando all'ISM manifatturiero americano, è curioso notare come nel mese di Marzo gli USA abbiano addirittura battuto la Cina, che quest'anno dovrebbe spararsi il solito +10% di PIL...
E' solo una notazione "numerica ed impressionistica" perchè non sono sicuro che l'ISM americano redatto dall'Institute for Supply Management e l'indice PMI cinese redatto da Markit-HSBC siano omogenei e confrontabili.
Ma tant'è...

Vediamo insieme la tabella con lo spaccato dell'ISM manifatturiero americano, composto da una decina di sub-indici.
Nota: 50 punti indicano la parità; sopra 50 si cresce e sotto 50 si de-cresce.
clicca sull'immagine per ingrandirla

















Le notazioni rilevanti sono le seguenti

1- i News Orders sono un leading indicator dei prossimi mesi: essendo saliti ulteriormente ad un notevole 61,5 è probabile che l'ISM manifatturiero rimarrà ancora frizzante almeno per il prossimo trimestre. Poi si vedrà.

2- gli Inventories sono passati per la prima volta sopra i 50 punti, indicando l'inizio della fase di re-stocking accumulativo delle scorte di magazzino, dopo la fase di de-stocking abissale e traumatico del 2008-inizio 2009 e dopo la lunga fase di re-stocking compensativo dai livelli minimi di scorte.
...manufacturing inventories rose 8 pts to 55.3, the first trip above 50 since Apr ‘06 and it’s at the highest level since ‘84. ...

Ed infine tocca alle CONTROINDICAZIONI (per una "minoranza" invece sono Ottime Notizie...).
3- L'Exports ha fatto un balzo in avanti notevole, il che conferma le miei ipotesi di Turnover dei lavoratori/consumatori e di ricerca (con successo) di nuovi mercati emergenti che possano compensare il calo dei consumi a casa propria.
Export Orders rose 5 pts to 61.5, the highest since ‘89 ...
Vedi anche cosa commentano gli Intervistati dall'ISM
"Certain markets served have increased by 50 percent in new customer orders (N.d.R. chissà a quali markets fanno riferimento...), while other markets are not as strong." (Miscellaneous Manufacturing)
"Business levels continue to be strong coming out of the Chinese New Year (N.d.R. dopo il Capodanno cinese, la Cina ha ripreso a ciucciare beni a tutto spiano...). First quarter will be our best since 2000." (Machinery)

4- I Prices indicano i prezzi pagati per le materie prime etc
Ebbene: sono schizzati a 75 punti dai 67 del mese prima, con un boom del +8%.
Questo potrebbe anticipare un minaccioso e notevole incremento dell'INFLAZIONE nei prossimi trimestri.

5- Ma guarda un po'....Pur rimanendo positivo, l'unico sub-indice che ha messo la marcia indietro è l'Employment (occupazione).
Le industrie manifatturiere americane per adesso riescono a produrre ed esportare alla grande, senza avere un granchè bisogno nè dei numerosissimi disoccupati di casa propria nè dei consumatori...
Come riportavo in Dow Jones a 20.000, con qualche "piiiiiccola" controindicazione...
....
40% of the unemployed, particularly in manufacturing, are permanently unemployable.
"So, those people are displaced.
The recovery is happening.
It’s very real, but the economy doesn’t want their skills for one reason or another.
" He says, "it’s very real but economy doesn’t want their skills."

Allego un interessante grafico (con relativo commento in inglese) che dimostra come ci sia una forte correlazione tra incremento dell'ISM Prices Index ed incremento del PPI (Producer Price Index).
Per farla breve tutto questo significa una cosa sola: probabile incremento dell'INFLAZIONE.
E visto che l'ISM Prices Index ha fatto un boom del +8% salendo a livelli che non si vedevano da molto tempo....traetene voi le conclusioni...

CHART OF THE DAY: Today's ISM Manufacturing Report Screams Inflation
Today's ISM Manufacturing index result blew away expectations, hitting 59.6 vs. an expected 57.
March ISM data shows the fastest U.S. manufacturing expansion since July 2004.
Yet hidden underneath the powerful headline ISM number is an even more powerful break-out by the ISM Prices sub-index, which is a component of the total ISM.
As shown by the black line below, the ISM Manufacturing Prices index jumped 8 points in March, to 75 from 67.
This signals a sharp rise in inflationary pressure.
According to the ISM, 17 industries reported paying higher prices on average in March and no industry reported paying lower prices.
Furthermore, as shown below by the Producer Price Index (PPI) for crude materials in orange below, a rise in the ISM Prices Index makes a rise in the PPI highly likely, as highlighted by Waverly Advisors.
This means we should expect more confirmation of inflationary forces in the near future.
Which means you can pretty much put the final nail in deflation's coffin.
The real threat is inflation, especially given the recent liquidity-bias of the U.S. fed, and today's ISM result has moved Ben Bernanke one step closer to pulling the trigger on interest rates.

chart of the day, PPI Crude Materials Vs. ISM Manufacturing  Indeces



A questo punto mi chiedo una cosa sola:
MA CHE CAPPERO CI FANNO I TASSI D'INTERESSE AMERICANI ANCORA CONGELATI A ZERO GRADI????
Con un ISM a 59,6 ed una "rombante" Ripresa a "V"....la FED potrebbe innalzarli domani al 2%: per Main Street o per l'esercito dei disoccupati non cambierebbe nulla o quasi...
Naturalmente la mia è una sarcastica PROVOCAZIONE ...
Pensateci su nelle vacanze di Pasqua (io una mia idea me la sono fatta ma per ora non ve la dico...).

Buona Pasqua a tutti.


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